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SVIZZERA

Cavigliera elettronica invece del carcere: il Tribunale federale agita la politica

La sentenza, emessa a marzo, sta facendo discutere.
TiPress (archivio)
Fonte Tages-Anzeiger
Cavigliera elettronica invece del carcere: il Tribunale federale agita la politica
La sentenza, emessa a marzo, sta facendo discutere.
BERNA - Una cavigliera elettronica al posto del carcere anche per i reati più gravi (fino a 12 mesi di carcere non sospesi). A dirlo, in una sentenza, è il Tribunale federale: in questo modo, anche chi è ritenuto colpevole, per esempio, di lesioni...

BERNA - Una cavigliera elettronica al posto del carcere anche per i reati più gravi (fino a 12 mesi di carcere non sospesi). A dirlo, in una sentenza, è il Tribunale federale: in questo modo, anche chi è ritenuto colpevole, per esempio, di lesioni personali gravi e omicidio colposo potrà usufruire del controllo elettronico. Il prerequisito è l'assenza di qualsiasi rischio di fuga o di recidiva. Inoltre, il condannato deve svolgere un'attività lavorativa o di formazione per almeno 20 ore la settimana.

La deterrenza - La decisione del TF ha creato scompiglio nella politica svizzera, divisa fra favorevoli e contrari. La consigliera nazionale UDC Nina Fehr Düsel ha presentato una mozione per l'annullamento della decisione, raccogliendo anche firme e consensi da parte della sinistra. «La mia preoccupazione principale è la mancanza di deterrenza: secondo me, deve continuare a esistere per tutte le pene detentive».

Sostegno trasversale - Fra i firmatari anche il consigliere nazionale dell'Alleanza del Centro Reto Nause: «È inaccettabile che il TF introduca un cambiamento che, di fatto, porterà a incrementare la clemenza nelle condanne». Anche la collega del PS Andrea Zryd ha firmato la mozione: «Penso sia giusto interrogarsi sul cambiamento di prassi introdotto dal Tribunale federale. Non permetterei a un molestatore sessuale di evitare la pena semplicemente indossando una cavigliera elettronica».

Chi è a favore - I favorevoli al cambiamento introdotto dal TF sottolineano l'importanza della riabilitazione sociale: «Si tratta di una misura di sicuro più sensata rispetto a una punizione esclusivamente repressiva. Soprattutto, non incoraggerà altre persone a diventare criminali», commenta Dirk Baier, criminologo dell'Università di Zurigo. Inoltre, in questo modo, si potrebbe alleggerire la pressione sulle carceri.

Al momento, secondo una prima stima, nel 2022 avrebbero potuto beneficiare della nuova misura 441 persone, in gran parte uomini. Tuttavia, come sottolineato dagli addetti ai lavori, è difficile al momento quantificare in cifre l'impatto della decisione.

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