I Giovani Liberali Radicali Svizzeri bocciano senza appello il sistema che scatta con il ritorno della Super League
ZURIGO - Ha preso il via sabato la Super League, la massima serie calcistica svizzera. Un appuntamento atteso da centinaia di migliaia di tifosi e che vede l'introduzione di un novità che fa storcere il naso ai Giovani Liberali Radicali (GLRS). Se vogliamo rimanere in tema calcistico, il provvedimento è a loro giudizio «da cartellino rosso».
Il calo della violenza dei tifosi - Negli ultimi anni si sono verificati ripetutamente episodi di violenza e danni alle cose in occasione di partite di calcio. Tuttavia, la Presentazione elettronica sulla situazione sportiva svizzera (PESSS-Reporting) allestita dalla fedpol sulla base delle informazioni dei partner coinvolti (polizia, federazione sportive e FFS) mostra che, dall'inizio di questo rilevamento, il rapporto tra scontri violenti in Super League e partite nella stagione 2023/24 ha raggiunto il minimo storico. «In un momento in cui, fortunatamente, sempre più tifosi affollano gli stadi».
Modello a cascata controproducente - Nonostante il calo della violenza, la conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia si affida al cosiddetto “modello a cascata” dall'inizio della nuova stagione, come annunciato nel mese di marzo. Una scelta che non convince affatto i GLRS. «L'esperienza pratica e diversi studi scientifici hanno dimostrato che le punizioni collettive di solito portano alla solidarietà tra i tifosi, con un ulteriore potenziale di escalation. Le punizioni collettive in risposta al comportamento di singoli individui e le relative possibili restrizioni nei confronti di innumerevoli persone pacifiche e non coinvolte sono inaccettabili. È quindi comprensibile che sia la Swiss Football League (SFL) che i club calcistici rifiutino all'unanimità il modello».
Per Jonas Lüthy, presidente GLRS, una cosa è chiara: «I Giovani Liberali Radicali Svizzeri condannano la violenza dei tifosi di qualsiasi tipo. Tuttavia, il modello a cascata proposto dalla conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia è sproporzionato e del tutto inadatto a causa della criminalizzazione generalizzata dei tifosi, della responsabilità causale e della punizione collettiva. In particolare tenuto conto della diminuzione della violenza dei tifosi e delle evidenze riscontrate in merito alle dinamiche dei gruppi di tifosi».
Discutibile dal punto di vista dello Stato di diritto - L’attività dello Stato dev’essere proporzionata, sottolinea l'organizzazione giovanile. In questo caso, le chiusure dei settori, le partite “a porte chiuse” e le cancellazioni degli incontri sono possibili, «ma in molti casi non sono né adeguate, né efficaci, né necessarie, né proporzionate per prevenire futuri episodi di violenza. In breve, il modello a cascata mescola prevenzione e repressione con la punizione collettiva e non è degno di uno Stato liberale».
Meglio la dissuasione - Per i Giovani Liberali Radicali Svizzeri bisogna intervenire per ridurre la violenza dei tifosi in occasione delle partite. Tuttavia, come in altri settori, l'eccessiva repressione ha un successo limitato nella prevenzione della delinquenza. «Oltre ad approcci cooperativi come l'intensificazione del dialogo, sono necessarie misure più incisive per identificare i colpevoli e perseguire i singoli autori», conclude il comunicato odierno.