Ribaltata la decisione dell'Ufficio della migrazione zurighese. Una 47enne turca può rimanere in Svizzera.
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha annullato una decisione dell'Ufficio della migrazione zurighese e una sentenza del tribunale amministrativo cantonale secondo le quali una donna turca di 47 anni non avrebbe dovuto ottenere un permesso di dimora in quanto in Svizzera sarebbe diventata probabilmente una beneficiaria dell'aiuto sociale. A parte una «politica restrittiva in materia di immigrazione», non c'è alcun motivo per tenere la donna, madre, fuori dalla Svizzera, indica il TF nella sentenza pubblicata oggi.
Il TF ritiene che l'ipotesi secondo cui la 47enne diventerebbe una beneficiaria dell'aiuto sociale non sia corretta, in quanto la donna ha in vista un posto di lavoro che le permetterebbe di guadagnare abbastanza per mantenere se stessa e la figlia minorenne. Le autorità zurighesi hanno sbagliato i calcoli.
Inoltre, la donna dispone di un patrimonio che in caso di emergenza sarebbe sufficiente fino alla maggiore età della figlia. Se le autorità di Zurigo non le hanno concesso un permesso di dimora è esclusivamente a causa della loro «restrittiva politica di migrazione», sottolinea il TF.
Il caso è nato dal fatto che la donna ha una nazionalità diversa da quella dei suoi figli. Il padre è svizzero, per cui anche i figli sono cittadini svizzeri; la madre, invece, è turca.
Dopo il divorzio dei genitori in Turchia, il figlio maggiorenne si è trasferito in Svizzera, in una cittadina del canton Zurigo, dove avrebbero dovuto andare anche la sorella minorenne e la madre. Dopo l'obiezione delle autorità zurighesi, la donna turca ha criticato il fatto che le venisse negato il diritto di vivere con i figli svizzeri.
Il Tribunale federale le ha dato ragione. Le autorità hanno tenuto troppo poco conto degli interessi di madre e figlia. Non si può pretendere che la figlia venga qui da sola e organizzi la sua vita quotidiana. In quanto cittadina svizzera, ha il diritto di vivere qui.