Non possono essere espulsi perché la loro nazionalità non è chiara, inoltre non è stata richiesta alcuna carcerazione preventiva.
DAVOS - I due uomini che lo scorso venerdì hanno aggredito, insultato e inseguito un ebreo ortodosso a Davos (GR) sarebbero attualmente a piede libero.
A confermarlo, nell'ambito di una conferenza stampa, le stesse autorità dei Grigioni. Sebbene l'assalto sia stato immortalato dalle telecamere, e il dolo sia evidente, è impossibile trattenerli in vista di un'ipotetica espulsione.
Il motivo è presto spiegato dal consigliere di Stato grigionese Peter Peyer, a capo del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità: «I due uomini non hanno passaporto e la loro nazionalità non è chiara, per questo è impossibile trattenerli in custodia. È una situazione complicata, ma questa è la legge svizzera».
Nei loro confronti la Procura non ha ritenuto necessaria una carcerazione preventiva.
Gli aggressori, lo ricordiamo, sono due richiedenti l'asilo di 24 e 29 anni e la loro nazionalità non è tutt'ora chiara. Al momento dell'aggressione all'uomo avevano inneggiato alla «Palestina libera». I due, confermano sempre le autorità grigionesi, sono sospettati di aver perpetrato altri illeciti nella regione.
La vittima era un 19enne britannico, in viaggio di piacere in Svizzera.
«Il movente terroristico è escluso», conferma Peyer che condanna fermamente l'atto, «ma la Svizzera non è un'isola, anche qui arriva l'eco dei conflitti. In casi come questo è fondamentale procedere con delicatezza, sempre nel pieno rispetto della legge».