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Sarco, c'è una domanda di carcerazione preventiva Il provvedimento è stato chiesto nei confronti di uno degli arrestati. Tutti gli altri sono stati rilasciati.
SCIAFFUSA - Martedì, nel canton Sciaffusa, una persona ha scelto di porre fine alla sua vita utilizzando la capsula Sarco. Era la prima volta in Svizzera e il suicidio assistito con questa modalità non era stato autorizzato. Per questo motivo, diverse persone sono state arrestate, come confermato dalla stessa polizia sciaffusana. Nei confronti di una di queste, è stata presentata ora una richiesta di carcerazione preventiva, riferisce oggi il Blick. Tutti gli altri che si trovavano in stato di detenzione temporanea sono stati invece rilasciati. Contro di loro la Procura ha avviato un procedimento penale per istigazione e aiuto al suicidio.
L'organizzazione per l'eutanasia "The Last Resort" ha annunciato nei giorni scorsi che sono state arrestate quattro persone: il co-presidente Florian Willet, due avvocati e un fotografo olandese.
L'uso della capsula suicida è considerato controverso - Vi sono crescenti richieste per un chiaro divieto delle capsule suicide. Secondo la consigliera nazionale UDC Nina Fehr Düsel, bisogna impedire che in Svizzera prenda il sopravvento il cosiddetto «turismo della morte».
Altri attendono semplicemente l'esito del procedimento penale a Sciaffusa. «Se l’uso illegale della capsula non dovesse avere conseguenze - ha sottolineato al Tagesanzeiger il politico centrista Matthias Bregy - sarà necessario un inasprimento delle leggi».
La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha dichiarato lunedì che Sarco non è legalmente conforme in Svizzera per due aspetti: in primo luogo la capsula non soddisfa i requisiti sulla sicurezza dei prodotti. Per questo non dovrebbe essere immessa sul mercato. Il secondo luogo l'uso dell'azoto al suo interno non è compatibile con la legge sui prodotti chimici.
