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GINEVRAConfiscata la villa da 31 milioni dell'oligarca moldavo

27.09.24 - 19:32
Per la SECO, il 58enne «è coinvolto in numerosi procedimenti penali».
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Fonte 20 min
Confiscata la villa da 31 milioni dell'oligarca moldavo
Per la SECO, il 58enne «è coinvolto in numerosi procedimenti penali».

GINEVRA - La villa si estende su una superficie di oltre 5’000 metri quadrati alla periferia di Ginevra. E, stando a quanto riporta “Le Temps”, la lussuosa proprietà appartiene alla moglie dell’oligarca moldavo latitante 58 enne Vladimir Plahotniuc: è stata acquistata da una società nel 2012 per 31,5 milioni di franchi. Le autorità svizzere, che stanno collaborando con gli inquirenti moldavi, hanno proceduto alla confisca dell’edificio.

«Numerosi procedimenti penali» - Secondo una prima ricostruzione, la villa è stata acquistata con fondi di dubbia provenienza, provenienti dal patrimonio di Plahotniuc. Per la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), il 58enne è coinvolto in «numerosi procedimenti penali» in Moldavia relativi all'appropriazione indebita di fondi pubblici e al loro trasferimento all'estero.

Condanne precedenti - L’uomo è sulla lista delle sanzioni degli Stati Uniti e della Svizzera. Stando a quanto riporta “Gotham City”, è stato condannato per la prima volta nel 2022 per l'appropriazione indebita di 60 milioni di dollari da una società statale attiva nel commercio dei metalli.

No alla revoca della confisca - Gli avvocati di Mareches SA, la società proprietaria della villa, hanno chiesto che la confisca della villa fosse revocata e che i documenti non venissero trasmessi alla Moldavia. Le obiezioni non sono state accolte.

Chi è Plahotniuc - L’oligarca Vladimir Plahotniuc è stato considerato per anni l’uomo forte della Moldavia. È fuggito dalla sua terra natale nel 2019, colpevole d’aver contribuito attivamente a destabilizzare il suo paese. «L’uomo è responsabile di azioni (...) che minano e minacciano la democrazia, lo stato di diritto, la stabilità e la sicurezza nella Repubblica moldava», si legge nel testo scritto dal Governo lo scorso anno. Le accuse furono respinte al mittente dai legali dell’uomo: secondo gli avvocati, dietro le sanzioni si cela una campagna diffamatoria orchestrata dal governo attuale dello Stato.

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