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AUSTRIA/SVIZZERAColpì tassista con un machete: condannato a 14 anni

22.10.24 - 19:17
Nel novembre dello scorso anno, l'uomo aveva aggredito il tassista dopo la richiesta del pagamento della corsa
Foto Deposit
Fonte ats
Colpì tassista con un machete: condannato a 14 anni
Nel novembre dello scorso anno, l'uomo aveva aggredito il tassista dopo la richiesta del pagamento della corsa

FELDKIRCH/BUCHS - Un 29enne del Vorarlberg (A) è stato condannato oggi dal tribunale regionale di Feldkirch (A) a 14 anni di reclusione per tentato assassinio: nel novembre dello scorso anno, l'uomo aveva aggredito con un machete un tassista di 46 anni nella vicina Buchs (SG), ferendolo gravemente. La giuria ha giudicato l'imputato colpevole con 6 voti contro 2. La sentenza non è definitiva.

L'allora 28enne la sera del 7 novembre aveva chiamato un taxi a Schaan (Liechtenstein) per raggiungere Buchs. Secondo le sue stesse dichiarazioni, l'accusato acquistava cocaina in quella zona da oltre quattro anni. Anche prima della corsa in taxi aveva consumato abbondantemente droghe, e presumibilmente bevuto tre bottiglie di vino.

Il passeggero ha fatto una strana impressione all'autista 46enne del Liechtenstein: sudava copiosamente, faceva dichiarazioni incoerenti e aveva le pupille dilatate. Giunto nella zona industriale di Buchs, il tassista ha richiesto il pagamento di 92 euro (circa 86 franchi) per la corsa. Invece di pagare, il cliente ha tirato fuori un machete lungo quasi 50 centimetri con una lama di 36,5 centimetri. Ha colpito l'autista più volte al collo, al viso e alla parte superiore del corpo prima che questo riuscisse a fuggire.

Imbrattato di sangue, il 46enne è corso lungo la strada dove un autista svizzero di autobus lo ha raccolto e ha chiamato i soccorsi. Nel frattempo, l'aggressore è fuggito con il taxi in direzione di Feldkirch, dove ha parcheggiato il veicolo e si è ritirato nel suo appartamento. Due giorni dopo, è stato arrestato dall'unità speciale Cobra, della polizia austriaca. Il tassista, interrogato come testimone al processo, ha perso il 70% della vista da un occhio e soffre di dolori alla deglutizione. Dopo l'aggressione è stato operato d'urgenza per diverse ore.

Il processo si è incentrato sulla questione se il 29enne fosse sano di mente al momento del crimine. L'imputato ha testimoniato di non ricordare l'aggressione a causa dell'alcool e delle droghe assunte. Secondo la difesa, il 29enne non era sano di mente al momento dei fatti, tesi cui si è opposto lo psichiatra del tribunale Reinhard Haller, il quale ha ritenuto che la sanità mentale dell'imputato fosse limitata, ma non esclusa.

Gli otto giurati hanno riconosciuto l'uomo colpevole di tentato assassinio con sei voti contro due. La pena inflitta è stata di 14 anni, con un'aggiunta di quattro mesi per una precedente condanna.

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