Secondo grado di giudizio per il processo al "Loverboy". Il ragazzo, condannato a 8 anni e 9 mesi, tenta la riduzione della pena.
ZURIGO - Inizia oggi il secondo round per il processo al “Loverboy” di Winterthur, che si terrà presso il Tribunale d'appello di Zurigo.
Principale accusato è un ragazzo arrestato nel 2020 e condannato per aver offerto la propria ragazza, all'epoca 12enne, ai suoi amici. Condannato a otto anni e nove mesi, il giovane sta tentando la strada del ricorso nel tentativo di spuntare una pena meno severa.
Sono cinque i giovani che si sono opposti alla decisione del giudice nel primo grado di giudizio. Nel 2022, il tribunale distrettuale di Winterthur aveva infatti condannato l'oggi 23enne, arrestato all'inizio del 2020 e tenuto a lungo in regime di custodia cautelare.
I fatti - Il ragazzo aveva conosciuto la dodicenne alla fine del 2017. Da allora aveva avuto con lei contatti regolari per due anni. La ragazzina, perdutamente innamorata dell'adolescente di quattro anni più grande, si era mostrata disposta a fare tutto per compiacerlo. E lui se n'era approfittato.
Il giovane ha dato in pasto la fidanzatina ai suoi “fratelli” e cugini immigrati. La 12enne è stata stuprata più e più volte. Non solo, l'imputato ha anche convinto la ragazzina a rubare alla sua famiglia un totale di 15'000 franchi. Se non gli portava i soldi, lui la picchiava.
Il “Loverboy” e gli altri coimputati hanno sempre sostenuto che la ragazza fosse consenziente. Tuttavia è emerso durante il processo come non fosse così. Era il fidanzato a costringerla.
In alcuni casi, ha rilevato il giudice, hanno avuto luogo veri e propri stupri di gruppo, possibili solo in quanto ben orchestrati dal 23enne. «Le uniche persone che si divertivano qui erano gli uomini», ha rilevato il giudice del tribunale distrettuale.
Oltre al principale colpevole, il tribunale ha condannato anche i sei “bro”. Tre minorenni al momento degli stupri sono stati condannati al carcere (da 9 a 12 mesi) sospeso con la condizionale.
Per tre maggiorenni, invece, sono state decise rispettivamente pene detentive di cinque anni e nove mesi, quattro anni e tre anni e dieci mesi. Per due di questi è stato emesso anche il foglio di via.
Ad aver presentato ricorso sono in cinque, compreso l'ex fidanzato. Per proteggere la vittima, il processo di terrà a porte chiuse e ai media non è consentito rivelare nomi, date di nascita, nazionalità o luogo di residenza.