La proposta al vaglio dell'USAV trova molti sostenitori anche se è già stata bocciata in parlamento.
BERNA - L'obbligo di dotare i gatti di microchip potrà diventare una realtà. L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ritiene auspicabile una soluzione nazionale e per questo è in contatto con gli uffici dei veterinari cantonali.
L'USAV ha dichiarato oggi all'agenzia Keystone-ATS che una soluzione di tale tipo «comporterebbe diversi vantaggi in termini di benessere degli animali», rispetto a un "mosaico" cantonale, confermando quanto riportato dal quotidiano di lingua tedesca Blick.
Un progetto su scala nazionale sarebbe una buona base per l'applicazione della legislazione svizzera sulla protezione degli animali e responsabilizzerebbe i loro padroni. Questo aspetto vale anche per la visita dal veterinario obbligatoria, che li renderebbe più consapevoli dei problemi di salute. Inoltre, una soluzione nazionale con chip fornirebbe una base per studi sull'impatto sulla biodiversità, scrive l'USAV.
«Anche in Ticino sarebbe un importante passo avanti»
L'idea non dispiace a Donatella Vicini dell'associazione di aiuto ai felini Il Paese dei Gatti: «Sarebbe senz'altro un gradito passo avanti, anche se non risolverebbe il problema del randagismo e delle colonie selvatiche», conferma, «la presenza di un chip può però fare la differenza, basta fare un giro su Facebook per rendersi conto di quanti siano i gatti che anche nel nostro cantone vengono ritrovati ogni settimana e risulta impossibile rintracciarne i proprietari...c'è chi non se ne cura, è vero, ma c'è anche chi - quando perde il suo micio - vive un vero e proprio incubo», aggiunge.
«Una buona idea potrebbe essere anche quella di incentivare la pratica rendendola più economica magari sovvenzionando la spesa dell'impianto e della registrazione», continua Vicini, «ah, un'altra cosa che sarebbe bello introdurre: l'obbligo per le autorità che ritrovano un animale, vivo o morto che sia, a scansionarne il chip. Purtroppo non sempre viene fatto».
Secondo l'associazione svizzera degli appassionati di gatti (Katzenfreunde), in Svizzera vivono dai 100'000 ai 300'000 di tali felini selvatici, che soffrono in quanto nessuno si prende cura di loro. Anche gli uccelli, i rettili e gli insetti vittime dei gatti soffrono della proliferazione incontrollata dei felini.
Alla fine del 2019, il Consiglio federale e quello nazionale avevano deciso di non introdurre il chip obbligatorio. L'USAV, soppesando i benefici e i costi, non ritiene che all'epoca sussisteva una reale necessità. Nel frattempo la situazione è tuttavia cambiata e la questione è stata sollevata in vari cantoni attraverso petizioni.