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BERNAUn uomo trans di 25 anni ha partorito un bimbo all'ospedale di Bienne

19.12.24 - 10:09
L'evento è stato accompagnato da un'azione di sensibilizzazione al personale. Il tutto si è concluso «nel migliore dei modi».
Getty Images
Un uomo trans di 25 anni ha partorito un bimbo all'ospedale di Bienne
L'evento è stato accompagnato da un'azione di sensibilizzazione al personale. Il tutto si è concluso «nel migliore dei modi».

BIENNE (BE) - Un evento decisamente particolare ha attirato l'attenzione all'ospedale di Bienne: lo scorso aprile un uomo trans di 25 anni, di nazionalità belga, ha dato alla luce il suo secondo figlio. A riportare la notizia è il magazine online ajour. È la prima volta che un uomo partoriva in quell'ospedale.

Quattro anni prima, il giovane, che all’epoca era ancora anagraficamente donna, aveva dato alla luce il suo primo figlio. Dopo la nascita aveva deciso di iniziare un percorso di transizione che l'avrebbe portato a diventare uomo, sottoponendosi a una terapia ormonale (che ne ha cambiato voce e aspetto fisico) così come la rimozione del seno.

La sua decisione di mantenere gli organi genitali femminili gli ha poi permesso di rimanere nuovamente "incinto".

Per accompagnare il lieto evento il Centro ospedaliero di Bienne ha deciso per una sensibilizzazione ad hoc per il personale di ostetricia. Un'esperienza, che riferisce la testata, si è conclusa nel migliore dei modi.

Il neopapà partoriente sarebbe rimasto particolarmente sorpreso dalle reazioni di colleghi e conoscenti: soprattutto questi ultimi si sono congratulati con lui e hanno mostrato interesse per la sua esperienza unica. Anche la famiglia conservatrice del suo compagno ha reagito positivamente.

Una preoccupazione centrale per lui - dopo aver deciso di sottoporsi alla transizione - era l'accettazione della sua nuova identità da parte del figlio primogenito. All’inizio il bimbo continuava a chiamarlo «mamma», ma dopo diverse discussioni ha cominciato di propria iniziativa a chiamarlo «papà».

Oggi il 25enne vive nel Giura con il suo compagno e i due figli. Anche se a volte nella vita di tutti i giorni si sente vittima di discriminazione transfobiche nel complesso si sente «felice e realizzato».

Raccontando la sua storia vuole «sostenere e ispirare altre persone trans e rendere la società consapevole delle sfide che le persone transessuali si trovano ad affrontare nella loro vita».

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