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SVIZZERALa mia vita da senzatetto: «Dormivamo nella foresta, e ci lavavamo i denti al fiume»

27.12.24 - 23:19
La triste storia di Natali, costretta a vagare per boschi e strutture di accoglienza: «Quando hai debiti è difficile trovare casa».
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La mia vita da senzatetto: «Dormivamo nella foresta, e ci lavavamo i denti al fiume»
La triste storia di Natali, costretta a vagare per boschi e strutture di accoglienza: «Quando hai debiti è difficile trovare casa».

BASILEA - «Sono finita per strada la prima volta quando avevo 17 anni», racconta Natali (44 anni) dai locali di Housing First, con il suo bassotto Odin che le sgambetta tra le gambe. L'associazione attiva nel cantone di Basilea Città aiuta le persone senza fissa dimora a trovare un alloggio.

Per molto tempo Natali ha girovagato per le strade di Berna, dove ha incontrato il suo attuale compagno: «Siamo insieme da 25 anni e abbiamo vissuto molte esperienze insieme. All'epoca facevamo dei furtarelli, ma poi siamo stati beccati».

Entrambi si erano sottoposti a due anni di terapia in una fattoria di Basilea Campagna, per ordine di un tribunale.

Al termine di quel periodo, le autorità avevano smesso di coprire le loro spese e gli avevano ordinato di lasciare la struttura: «Fortunatamente abbiamo trovato un alloggio a Dornach (SO), dove abbiamo vissuto per un anno». Ma la buona sorte non è durata a lungo, e i due sono di nuovo finiti per strada.

Le notti passate nella foresta - «È stato divertente per un'estate», ricorda Natali con un sorriso. «Avevamo trovato un grande tappeto, e ci dormivamo sopra nel bosco. Ci lavavamo i denti al fiume». Un telone da cantiere fungeva da riparo per la pioggia. Ma ben presto qualcuno è venuto ad abbattere il loro accampamento, e i due sono stati costretti ad andarsene.

Il rischio di finire in prigione - «Siamo entrambi indebitati - ammette Natali - questo rende molto difficile trovare un appartamento, anche se i debiti non derivano da tasse o affitti arretrati non pagati», ci tiene a precisare la 44enne, che sostiene di essere sempre riuscita a pagare l'affitto: «Quelli che abbiamo ora sono debiti che ci porteremo dietro tutta la vita».

Il lavoro e la dipendenza - «Lavorare è molto importante», afferma la 44enne, che è sempre stata impiegata come personale ausiliario e di cucina. Durante i turni è costretta a prendere le compresse di metadone, un sostituto legale dell'eroina. Se non lo facesse, soffrirebbe dei sintomi dell'astinenza: «Ho molta paura dell'astinenza, sono sintomi terribili, stai malissimo e non riesci a dormire».

«La tossicodipendenza è una cosa che rimarrà con te per tutta la vita», avverte la 44enne, «se della dipendenza fisica ci si può anche liberare, di quella psicologica no. E la possibilità di avere una ricaduta è sempre in agguato».

Il lieto fine - Dal 2022 in poi Natali e il suo compagno hanno trovato una sistemazione grazie a Housing First: «Avere una sicurezza come questa in una vita instabile come la mia è importante», spiega, «al momento soffro di problemi di salute e non posso lavorare, Odin comunque mi tiene piuttosto impegata», sorride.


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