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SVIZZERA25 anni fa il primo schianto mortale di Crossair: come è cambiata la sicurezza?

10.01.25 - 07:46
La tragedia fu causata da un errore umano. Le polemiche per i piloti reclutati a basso costo.
Keystone
Fonte ats
25 anni fa il primo schianto mortale di Crossair: come è cambiata la sicurezza?
La tragedia fu causata da un errore umano. Le polemiche per i piloti reclutati a basso costo.

ZURIGO - Il 10 gennaio del 2000 dieci persone morirono dopo che un aereo Crossair, appena decollato da Zurigo-Kloten, si schiantò in un campo a Nassenwil (ZH). L'incidente fu causato da un errore umano. In seguito a quella tragedia, la sicurezza è stata rafforzata.

Quando i pompieri arrivarono sul luogo dell'incidente, intorno alle 18.00 di 25 anni fa, videro solo un cratere in fiamme in un campo sventrato a Nassenwil, nel comune di Niederhasli (ZH). Dell'aereo precipitato, un Saab 340B dell'allora compagnia Crossair, non rimaneva praticamente nulla.

Secondo il rapporto finale dell'Ufficio d'inchiesta sugli infortuni aeronautici (UIIA), il grado di distruzione era estremo: la maggior parte dei rottami era sprofondata di circa tre metri nel terreno. Secondo i testimoni, l'aereo aveva effettuato una brusca discesa. L'ultima registrazione dei dati prima dell'impatto mostrava che il muso dell'aereo si era abbassato di 63 gradi.

Due minuti e 17 secondi - Il volo LX498 diretto a Dresda (Germania) era decollato alle 17:54 e pochi secondi dalla pista 28 dell'aeroporto di Zurigo, in direzione ovest. Due minuti e 17 secondi dopo, l'aereo, con sette passeggeri e tre membri dell'equipaggio a bordo, si schiantò. Non ci furono sopravvissuti.

Lo schianto non fu dovuto a un guasto tecnico ma a fattori umani. Il rapporto finale fa riferimento in particolare a una reazione inappropriata dell'equipaggio alle istruzioni della torre di controllo.

L'incidente si verificò quando i piloti ricevettero l'ordine, dopo circa un minuto di volo ascensionale iniziale, di eseguire una virata verso sinistra. Il copilota non inserì nel sistema di gestione del volo i dati necessari per effettuare quella virata e l'aereo ne iniziò una a destra.

Secondo il rapporto finale, questo errore non era necessariamente pericoloso. Il controllo del traffico aereo se ne accorse e alla fine autorizzò la virata verso destra. Il comandante, evidentemente, non se ne accorse: probabilmente perse il senso dell'orientamento e l'aereo iniziò una discesa a spirale prima di schiantarsi.

Formazione insufficiente - Lo schianto di Nassenwil fu il primo incidente mortale di Crossair. La tragedia suscitò un acceso dibattito. All'epoca v'era carenza di piloti nel settore e la compagnia, fondata e gestita dal basilese Moritz Sutter, anch'egli pilota, reclutava manodopera a basso costo soprattutto dall'Europa dell'Est.

Il comandante del velivolo era un moldavo di 42 anni. Prima di essere assunto da Crossair, aveva lavorato principalmente su aerei dotati di un sistema in vigore in Russia. La sera dell'incidente era decollato da Zurigo soltanto per la quarta volta e parlava inoltre un inglese stentato. Il copilota, 35 anni, era originario della Slovacchia e aveva raggiunto Crossair sei mesi prima dello schianto.

I sistemi europei e russi divergevano nella rappresentazione dell'orizzonte artificiale. In condizioni di stress, il comandante ha utilizzato vecchi riflessi per interpretare gli strumenti a bordo, ha concluso il rapporto. Parte della responsabilità è stata attribuita a Crossair perché la compagnia aerea non aveva addestrato sistematicamente i suoi comandanti ai sistemi e alle procedure di navigazione occidentali.

Sicurezza rafforzata - Secondo l'inchiesta, il comandante moldavo aveva pure rinunciato a utilizzare il pilota automatico, il che avrebbe probabilmente evitato l'incidente. Seguendo le raccomandazioni dell'UIIA, Swiss - la compagnia aerea che è succeduta a Crossair - ha obbligato i suoi equipaggi a inserire il pilota automatico quando si trovano in una fase di volo che richiede molta attenzione.

Con l'introduzione degli standard europei, anche l'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC) ha successivamente modificato la propria prassi per la convalida delle licenze dei piloti stranieri. Ora è richiesta una visita medica (il 42enne moldavo aveva assunto uno psicofarmaco che avrebbe potuto ridurre la sua capacità di orientamento, ndr.) da parte di un medico svizzero autorizzato. Anche i requisiti richiesti agli esperti responsabili dell'addestramento dei piloti sono stati inaspriti.

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