Parla una delle ragazzine che hanno picchiato e umiliato una sedicenne. «Se non avessimo fermato la mia amica, l'avrebbe ferita gravemente».
OENSINGEN - Sei ragazze tra i 14 e i 16 anni hanno aggredito e umiliato una sedicenne nel Canton Soletta. Dopo il violento pestaggio a Oensingen, a seguito del quale la vittima è finita in ospedale, una componente del branco, S.*, ha raccontato la sua verità a 20 Minuten, tracciando una storia di degrado in cui si intrecciano droga, morte, rabbia, armi e volontà di mortificare la ragazza colpita.
«Non oso più uscire di casa» - «Non sono fiera di quello che ho fatto», ha detto, sottolineando come tutti, ora, considerino lei e le amiche «persone terribili, ricevo minacce di morte e non ho più il coraggio di uscire di casa».
I motivi alla base dell'aggressione - Il litigio, avvenuto alla stazione, sarebbe partito perchè la vittima avrebbe parlato male di una giovane amica delle componenti del gruppo, deceduta per un episodio legato alla droga poche settimane prima.
N.*, una delle più attive nel pestaggio, avrebbe aggredito la sedicenne, dando vita a una escalation di violenza, in cui erano sei contro una. «Inizialmente, la ragazza poi picchiata ha litigato con L.*, una delle altre persone coinvolte, che è una mia amica. Quando la mia amica è finita a terra, sono intervenuta anch’io e ho preso a calci la sedicenne».
Picchiata e umiliata - Addirittura, L. ha estratto un coltello, minacciando la ragazza ormai a terra. L’amica la definisce una persona con «molta rabbia dentro», convinta che, inizialmente se non fossimo intervenute, avrebbe probabilmente ferito gravemente la vittima. Era quasi impossibile fermarla. Era la peggiore tra noi». La sedicenne non è stata solo picchiata, ma anche umiliata, costretta a spogliarsi quasi totalmente e ricoperta di sputi. Le sono state tagliate delle ciocche di capelli e le è stato obbligato di mangiarle.
«Ho paura di lei» - Il gruppo è noto in paese. N. avrebbe minacciato più persone, tanto che una giovane testimone ha detto di averne paura e di nascondersi da lei quando si trova a Oensingen.
Le indagini - Le registrazioni del litigio sono circolate online. La Polizia di Soletta ha confermato di aver aperto un'indagine e che nessuna delle persone indagate è in carcere o collocata altrove.
*Nomi noti alla redazione