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BASILEA CITTÀ

Dirigenti dell'azienda dei trasporti, nessuna amministrazione infedele

La vicenda, che risale a oltre undici anni or sono, aveva suscitato grande clamore nella città renana.
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Fonte ATS
Dirigenti dell'azienda dei trasporti, nessuna amministrazione infedele
La vicenda, che risale a oltre undici anni or sono, aveva suscitato grande clamore nella città renana.

BASILEA - La Corte d'appello di Basilea Città ha assolto oggi l'ex vicedirettore e confermato l'assoluzione dell'ex presidente del consiglio di amministrazione (cda) dell'azienda dei trasporti pubblici della città-cantone Basler Verkehrs-Betriebe (BVB) dall'accusa di ripetuta amministrazione infedele.

Un terzo imputato, l'ex direttore di BVB, a cui il ministero pubblico contestava lo stesso reato, ha ritirato il suo ricorso. Fa dunque stato la condanna in prima istanza: all'uomo è stata inflitta una pena pecuniaria con la condizionale di 200 aliquote giornaliere di 160 franchi ciascuna.

La vicenda, che risale a oltre undici anni or sono, aveva suscitato grande clamore nella città renana. Era stato un rapporto del 2013 del locale organo di vigilanza finanziaria a dare il via alle indagini. L'autorità di controllo aveva segnalato innumerevoli violazioni delle regole.

Il ministero pubblico aveva poi contestato ai tre dirigenti di BVB in particolare indennità di spesa e regali eccessivi, fatti anche ad altri membri della direzione. In prima istanza il Tribunale penale di Basilea nel 2021 aveva condannato a pene pecuniarie l'ex Ceo e il suo vice (60 aliquote di 400 franchi) e assolto l'ex presidente del cda.

Il ricorso in appello era stato inoltrato dalla procura, che anche per il presidente dell'organo di vigilanza di BVB chiedeva una pena pecuniaria.

Oggi in seconda istanza, per giustificare l'assoluzione del vice del Ceo, la corte ha rilevato che l'imputato ha avuto conoscenza delle contestate pratiche del direttore solo a fatti ormai avvenuti.

Dal canto suo, l'ex presidente del cda non ha violato intenzionalmente il regolamento interno. E non era sua responsabilità controllare la regolarità di ogni spesa effettuata dai dirigenti con la carta di credito aziendale, ha stabilito il tribunale.

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