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ZURIGO

Uccise una conoscente con una mazza: 13 anni di carcere

Il Tribunale cantonale di Zurigo ha inoltre ordinato una terapia ambulatoriale e una volta scontata la pena.
Imago
Fonte ATS
Uccise una conoscente con una mazza: 13 anni di carcere
Il Tribunale cantonale di Zurigo ha inoltre ordinato una terapia ambulatoriale e una volta scontata la pena.

ZURIGO - Un 40enne iraniano è stato condannato oggi in seconda istanza a 13 anni di reclusione per omicidio intenzionale e altri reati. Nel marzo del 2022, l'imputato aveva picchiato a morte un conoscente di 58 anni nel quartiere zurighese di Altstetten.

Il Tribunale cantonale di Zurigo ha inoltre ordinato una terapia ambulatoriale e una volta scontata la pena, per l'uomo che vive in Svizzera fin da quando era bambino, l'espulsione dall'intera area Schengen per un periodo di dodici anni. La sentenza non è ancora definitiva e può ancora essere impugnata davanti al Tribunale federale.

Secondo il Ministero pubblico - che chiedeva 15 anni di reclusione e l'espulsione per altri 15 - l'imputato ha aggredito il suo conoscente perché questi aveva rollato uno spinello troppo lentamente, colpendolo alla testa e al torace con una spranga di legno e poi lo ha preso a calci e pugni.

In prima istanza, l'iraniano era stato condannato nel dicembre del 2023 a 10 anni e 20 giorni di reclusione. L'uomo, che dal giorno del delitto sta già scontando la pena anticipatamente, aveva provocato diverse gravi lesioni e fratture al 58enne svizzero, che è deceduto sei giorni dopo i fatti in ospedale per un'emorragia celebrale.

La difesa, che ha invocato l'omicidio colposo e si è opposta all'espulsione, ha invano sostenuto la tesi che l'imputato era stato aggredito dalla vittima e si era dovuto difendere. Il 40enne ha però ammesso di aver reagito eccessivamente e di aver preso a pugni l'uomo più anziano, ma ha negato di averlo colpito con la mazza o di averlo preso a calci mentre si trovava a terra.

L'emorragia cerebrale subita sarebbe stata causata invece dagli anticoagulanti che il 58enne stava assumendo al momento dei fatti. L'accusa e la difesa hanno concordato la necessità di ordinare una terapia ambulatoriale. Secondo la perizia psichiatrica, l'imputato soffre di un disturbo della personalità ed è dipendente da alcol e droghe.

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