Da settimana prossima AutoPostale utilizzerà un taxi londinese riconvertito per servire la Valle Verzasca
BERNA - Portare ogni ora in remoti villaggi di montagna due o tre passeggeri non è né efficiente né moderno. Lo afferma il numero uno di AutoPostale Christian Plüss, secondo cui esistono soluzioni più intelligenti. Una potrebbe essere una sorta di servizio su richiesta.
Per esempio, propone Plüss in un'intervista concessa alla Neuen Zürcher Zeitung, sarebbe sensato poter "ordinare" una corsa in autobus tramite app, come avviene regolarmente nel privato. Tuttavia, ciò è contrario alla legge, che non prevede indennità per un ipotetico servizio simile.
La tecnologia per essere competitivi - Stando al responsabile di AutoPostale, il settore dei trasporti pubblici deve però trovare «alternative intelligenti» se vuole rimanere fra i migliori del mondo. Con un'app gli utenti potrebbero richiedere e pagare il bus. La tecnologia calcolerebbe il percorso e direbbe all'autista dove e quando andare a prendere qualcuno. Servirebbero comunque fondi speciali per sovvenzionare progetti del genere.
Un taxi londinese per la Valle Verzasca - AutoPostale ha già lanciato un progetto pilota caratterizzato da una navetta porta a porta nel canton Argovia. Plüss ha dichiarato al giornale svizzerotedesco che il servizio è stato sfruttato. Un'altra novità partirà da settimana prossima in Valle Verzasca. Su iniziativa del Cantone, AutoPostale utilizzerà un taxi londinese riconvertito durante una fase di prova nel corso di luglio.
«È tornata la fiducia» - In ogni caso, Plüss sente che la diffidenza nei confronti della sua azienda, travolta da un grosso scandalo relativo a manipolazioni contabili, sta svanendo. I Cantoni hanno attentamente esaminato e ricalcolato le offerte per le linee di autobus e, a suo dire, fra le parti si è ripristinato un clima di fiducia reciproca.