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SVIZZERALanciata la campagna contro i pesticidi: «Sono un crimine contro il futuro»

25.02.19 - 12:12
Il popolo svizzero sarà chiamato alle urne sull'argomento nel 2020. Il comitato: «Non vogliamo più essere esposti ai pesticidi sintetici, che hanno un impatto sulla nostra salute e il nostro ambiente»
Keystone
Lanciata la campagna contro i pesticidi: «Sono un crimine contro il futuro»
Il popolo svizzero sarà chiamato alle urne sull'argomento nel 2020. Il comitato: «Non vogliamo più essere esposti ai pesticidi sintetici, che hanno un impatto sulla nostra salute e il nostro ambiente»

BERNA - Infertilità, modificazioni genetiche, forse persino cancro: gli autori dell'iniziativa "Per una Svizzera senza pesticidi sintetici" mettono in guardia contro i diserbanti e chiedono un divieto totale.

Davanti ai media oggi a Berna il pediatra francese Charles Sultan ha definito i pesticidi sintetici come un «crimine contro il futuro». Queste sostanze alterano il genoma umano e la capacità riproduttiva, inibiscono lo sviluppo del feto e sono potenzialmente cancerogene.

Per il medico i pesticidi sono una bomba a orologeria, in quanto le tossine si accumulano nel terreno. Inoltre si esamina l'effetto di singole sostanze, ma si ignora in che modo esse interagiscano insieme.

Nel caso dei pesticidi non è neppure determinante la dose, ha dichiarato Antoinette Gilson del comitato dell'iniziativa. Poiché numerosi pesticidi agiscono come ormoni, a essere decisivi sono la durata e il momento di esposizione. Secondo Gilson, è particolarmente problematico se le donne incinte consumano alimenti contaminati da pesticidi, in quanto ciò nuoce al feto.

Vantaggi economici - I promotori dell'iniziativa vedono in un divieto dei pesticidi vantaggi non solo per la salute, ma anche per l'economia. L'obiettivo è un cambiamento strutturale, ha detto Joël Thiébaud, del comitato. Il marchio "Swiss Made" ne uscirebbe rivalutato da questo processo e ciò andrebbe anche a favore delle esportazioni e del turismo.

Ma è soprattutto l'agricoltura che ne trarrebbe vantaggio: è la convinzione del viticoltore Jean-Denis Perrochet del comitato dell'iniziativa. Un divieto dei pesticidi sintetici comporterà una riattivazione della vita nel terreno e della fertilità del suolo, ha detto. "La Svizzera potrebbe diventare pioniere dell'agricoltura sostenibile".

I promotori dell'iniziativa sanno che un tale cambiamento non si verifica da un giorno all'altro. Sono stati necessari sei anni a Perrochet per convertire il suo vigneto in una produzione biodinamica. L'iniziativa prevede un periodo di transizione di dieci anni. Il cambiamento non è una questione di capacità, ma di volontà, ha sottolineato il viticoltore.

L'iniziativa chiede il divieto dei pesticidi sintetici nella produzione agricola, la trasformazione dei prodotti agricoli e la conservazione del suolo e del paesaggio.

Nella lista dei prodotti vietati vi è tra gli altri il contestato glifosato e il neonicotinoide, un insetticida pericoloso per le api e per gli insetti impollinatori. Sostanze come il solfato di rame sarebbero sempre autorizzate, anche nell'agricoltura biologica. L'utilizzo di fertilizzanti resterebbe ammissibile.

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COMMENTI
 

kenobi 5 anni fa su tio
meno male, meglio tardi che mai io ho un esempio sotto casa di assurdità, veleni spruzzati a go go senza criterio. solo dopo minaccia di denuncia si è regolato limitando gli interventi al necessario e non verso casa mia un vero far west

mombelli 5 anni fa su tio
i pesticidi uccidono tutto e tutti (animali e umani) Basta !

sedelin 5 anni fa su tio
basta veleni in tavola, votiamo sì all'iniziativa!
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