«Questa pratica obsoleta sarebbe cementata ancora per decenni», denuncia l'associazione ambientalista.
BERNA - In Svizzera l'anno scorso sono stati abbattuti oltre 138'000 animali, il 2,6% in più rispetto all'anno precedente. A ricordarlo è l'associazione BirdLife, che si schiera contro la revisione della Legge sulla caccia in votazione il 27 settembre basandosi sulle statistiche ufficiali della Confederazione.
Per alcuni ungulati (caprioli, camosci e cinghiali) l'incremento degli abbattimenti arriva fino al 7%. Anche alcune specie minacciate di estinzione come la lepre europea, la pernice bianca, il fagiano di monte e la beccaccia vengono cacciate in gran numero.
Se la Legge sulla caccia venisse approvata, sottolinea l'associazione ambientalista in un comunicato odierno, «questa pratica obsoleta sarebbe cementata ancora per decenni». Mentre la caccia agli ungulati è utile per garantire la rigenerazione delle foreste o limitare i danni alle colture, «la caccia ad altri mammiferi è controversa».
Secondo BirdLife è difficile capire perché, ad esempio, siano state uccise 5'735 marmotte o 146 martore. Tra le specie minacciate, uccise anche 1'669 lepri europee e 868 lepri variabili. Ecologicamente inutile è anche la caccia agli uccelli, eppure nel 2019 ne sono stati uccisi 23'000, fra i quali 4'731 anatre. Con la nuova legge il 98% di queste ultime potrebbe essere ancora abbattuto, così come il 96% di altri uccelli a rischio.