L'introduzione delle due settimane di congedo per i neo-papà va verso l'approvazione alle urne.
Per il consigliere nazionale Mathias Reynad che si è battuto in parlamento l'esito che sta uscendo dal voto è «un'eccellente notizia».
BERNA - Il direttore dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) Hans-Ulrich Bigler deplora il "sì" che si sta delineando in favore dell'introduzione di un congedo paternità. A suo avviso, ciò rappresenterà un onere per le giovani generazioni.
«Sono preoccupato per il finanziamento di tutti questi regimi di assicurazioni sociali», ha dichiarato oggi Bigler all'agenzia Keystone-ATS, che è pure membro del comitato referendario contro il congedo paternità.
Secondo la co-presidente del comitato in favore del "no", la consigliera nazionale Diana Gutjahr (UDC/TG), si tratta di una «incurante e non necessaria espansione delle strutture sociali». «Dispiace di non essere riusciti a convincere il popolo sulla portata di questa decisione», ha aggiunto la democentrista turgoviese.
Stando alle prime proiezioni dell'Istituto demoscopico Gfs.bern, il congedo è nettamente accettato dagli Svizzeri (61%). I padri avranno diritto a dieci giorni, da prendersi in blocco o in singole giornate, nei primi sei mesi dopo la nascita di un figlio.
«Eccellente notizia» - Sull'altro fronte, non mancano le reazioni positive: secondo il consigliere nazionale Mathias Reynard (PS/NE), che si è battuto in Parlamento e durante la campagna per il "sì" alle urne, si tratta di un'«eccellente notizia». A suo avviso, è un primo passo verso una vera politica famigliare.
«Il risultato mostra che la nascita di un bambino concerne anche gli uomini», ha dichiarato Reynard a Keystone-ATS. «Così colmiamo un po' il ritardo a livello europeo, ma siamo ancora lontani dalla media dell'OCSE», ha aggiunto. Il vallesano ritiene che a medio termine l'obiettivo deve essere l'introduzione di un vero congedo parentale.
Sulla stessa lunghezza d'onda il direttore di Pro Familia Philippe Gnaegi, il quale si dice «molto contento» per la netta approvazione degli Svizzeri del congedo paternità. «Il risultato odierno mostra come la società sia evoluta e che non si è più a un modello in cui la donna deve restare a casa», ha sottolineato Gnaegi.