Il partito punta a conquistare elettori, uscendo da una connotazione troppo cattolica. Sì anche alla fusione con il PBD
BERNA - Giornata storica oggi per il Partito popolare democratico (PPD). I delegati hanno approvato in assemblea il nuovo nome Alleanza del Centro e la fusione con il Partito borghese democratico (PBD), i cui membri avevano già dato l'assenso due settimane fa.
In apertura di assemblea, il presidente del partito Gerhard Pfister aveva chiaramente detto che non esisteva un piano B in caso di bocciatura della nuova denominazione e della fusione.
Con un "no", in occasione delle prossime elezioni si sarebbe dovuto decidere con quale strategia presentarsi, e sarebbe stata in primis una responsabilità degli oppositori, aveva sottolineato Pfister.
L'unione col PBD e il nuovo nome - sempre secondo il presidente - risolvono un problema strutturale che si trascina da 40 anni: «Non siamo mai riusciti a effettuare il salto oltre i nostri luoghi di origine, poiché veniamo percepiti come partito cattolico o particolarmente religioso».
Quale partito nazionale, il PPD ha bisogno di successo in tutti i cantoni. Il presidente della formazione politica stima il potenziale elettorale attorno al 20%, quando nel 2019 è stato ottenuto solamente l'11%.
Alleanza del Centro - I delegati - a causa del coronavirus riuniti in modo decentrato in 13 località, fra le quali Lostallo (GR) - hanno ascoltato il loro presidente, e con 325 voti contro 57 hanno approvato il nuovo nome Alleanza del Centro.
Togliere la radice cristiana dal nome tedesco e francese non ha spaventato i delegati, che hanno sostenuto che lo spirito e l'ideologia stanno nel partito, e non nella "confezione esterna".
Il nuovo nome è però una possibilità di rilancio. Il ruolo centrale del partito nel mantenimento degli equilibri nello scacchiere politico è inoltre rappresentato meglio dal concetto di "Centro", è stato sostenuto nel corso della discussione. Non vi è poi ora più il rischio di allontanare persone di confessioni diverse.
Fusione con il PBD - Approvata a larga maggioranza - 336 voti contro 25 e 2 astensioni - anche la fusione con il PBD. In questo caso la discussione è stata piuttosto breve. Con la fusione, i delegati vedono infatti chiaramente una possibilità di crescita per il partito. Entrambe le formazioni politiche lottano contro una costante perdita di voti.
I delegati si sono detti coscienti del fatto che questa nuova realtà - che vedrà luce ufficialmente il primo gennaio 2021 - non porterà automaticamente al successo, ma servirà duro lavoro. Per prima cosa, sarà necessario lavorare ad un programma di partito. I vertici della formazione verranno scelti all'inizio del nuovo anno.
Alle Camere federali PPD e PBD, assieme al Partito evangelico svizzero (PEV), formano già un unico gruppo parlamentare. Il nuovo nome del partito vale a livello nazionale, ma a livello cantonale le singole frazioni possono scegliere autonomamente se adottarlo o no.
Un OUI très clair pour Le Centre ! Les deux tiers des délégué-e-s du #PDCsuisse veulent le changement de nom. Nous nous réjouissons de cette décision historique. Les délégué-e-s sont désormais amener à voter sur la fusion avec le @PBDSuisse. pic.twitter.com/MQxWMu83eh
— CVP PDC PPD PCD (@CVP_PDC) November 28, 2020