Nel mirino delle critiche c'è in particolare la ripartizione dei diplomatici.
Il PLR lo difende e sostiene che sia un attacco da leggere anche in prospettiva elettorale.
BERNA - Dalla stampa emergono critiche sulla gestione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) da parte del consigliere federale Ignazio Cassis. Secondo il domenicale Le Matin Dimanche, al centro del malcontento ci sarebbe la rotazione di vari diplomatici.
A inizio anno il capo della diplomazia elvetica è stato convocato da due commissioni parlamentari per aver la possibilità di spiegarsi sul suo operato: per alcuni si tratta di un attacco strumentalizzato, per altri di un vero problema di condotta. «È raro, ma con Ignazio Cassis, la verità di alcuni non è mai stata così lontana dalla verità di altri», incalza il domenicale.
Ripartizione dei diplomatici - Nel mirino delle critiche c'è in particolare la ripartizione dei diplomatici, per la precisione di alcuni ambasciatori di peso come Yves Rossier - ex Segretario di Stato e a capo dell'ambasciata di Mosca fino allo scorso dicembre - e Alexandre Fasel. Quest'ultimo, ambasciatore a Londra, avrebbe dovuto assumere la direzione della missione svizzera a Bruxelles, ma al suo posto è stata designata l'ambasciatrice della Confederazione in Italia, Rita Adam, scrive il domenicale.
«Sulla difensiva» - Il consigliere agli Stati Carlo Sommaruga (PS/GE), presente alla seduta della commissione, non risparmia critiche: «Ho trovato Cassis molto sulla difensiva. Non credo che abbia convinto la commissione che la ripartizione delle competenze sia stata gestita nel migliore interesse della diplomazia svizzera», sostiene il ginevrino, citato sulle colonne del domenicale. Dello stesso avviso è anche il consigliere nazionale Nicolas Walder (Verdi/GE).
In casa PLR, la consigliera nazionale bernese Christa Markwalder e il "senatore" lucernese Damian Müller - membri della commissione di politica estera delle due Camere - difendono il "ministro" degli esteri, puntando il dito contro gli ambasciatori che confidano il loro malcontento alla stampa.
Il PLR sostiene inoltre che sia un attacco da leggere anche in prospettiva elettorale. Nel 2023, a seconda del risultato alle urne, il seggio di Cassis in Consiglio federale potrebbe essere minacciato.