All'assemblea dei delegati del partito, Petra Gössi ha esortato i suoi a lavorare a tutto campo.
I delegati si sono in seguito espressi sugli oggetti in votazione il 26 settembre: No all'iniziativa del 99%, sì al matrimonio per tutti.
MARTIGNY - La presidente del PLR Petra Gössi ritiene che il partito dovrebbe «lavorare a tutto campo e non preoccuparsi solo di questioni economiche e fiscali». «Il focus troppo ristretto non ci ha reso più grandi negli ultimi 20 anni, ma solo più piccoli. Ha rafforzato UDC e PVL a nostre spese», ha detto oggi la presidente uscente davanti ai delegati riuniti in assemblea a Martigny (VS).
Per Petra Gössi, sono tre le grandi questioni a cui la politica è chiamata in questo momento a dare risposte: come procedere nelle relazioni con l'UE, come plasmare la politica sociale e per la terza età e come attutire le conseguenze della crisi pandemica e creare le basi per la crescita economica e i posti di lavoro.
Bisogna creare condizioni quadro «affinché coloro che hanno il potenziale per farlo possano innovare, senza abbandonare i più deboli» e sostenere «un uso responsabile e umile delle nostre risorse», ha detto Gössi.
Le parole d'addio - La presidente uscente, che lo scorso 14 giugno, dopo cinque anni alla guida del partito, ha annunciato che si dimetterà entro la fine dell'anno, non ha perso l'occasione per dire qualche parola di addio.
«Per i vostri anni di lealtà e sostegno, vi ringrazio dal profondo del mio cuore. È stato ed è un privilegio essere la vostra presidente per qualche mese ancora», ha detto.
Petra Gössi, giurista di 45 anni, lascia la direzione del partito per concentrarsi sulla sua carriera professionale. Il PLR eleggerà un nuovo presidente il prossimo 2 ottobre.
No all'iniziativa del 99% - I delegati del PLR hanno in seguito deciso a larga maggioranza di raccomandare il "no" alla cosiddetta "iniziativa del 99%" della Gioventù socialista, su cui si voterà il 26 settembre.
L'iniziativa «crea una percezione distorta della disuguaglianza», ha detto il consigliere nazionale Beat Walti (ZH). Suggerisce che solo l'1% della popolazione è interessato, ma in realtà molti gruppi sono direttamente o indirettamente interessati, come le PMI, le imprese familiari, le start-up e gli agricoltori.
L'iniziativa popolare "Sgravare i salari, tassare equamente il capitale (Iniziativa 99%)" chiede che i redditi da capitale - dividendi e guadagni da interessi o affitti - che superano una soglia legalmente definita ma non precisata nel testo, siano tassati ad una aliquota 1,5 volte superiore al reddito da lavoro retribuito. L'iniziativa mira a sgravare i piccoli e medi redditi, ovvero il 99% della popolazione.
Sì al matrimonio per tutti - La maggioranza dei delegati del PLR raccomanda invece il "sì" al progetto di legge "Matrimonio per tutti" su cui si voterà il 26 settembre.
«Il progetto si basa essenzialmente sul fatto che lo Stato deve trattare tutte le persone allo stesso modo davanti alla legge», ha detto la consigliera federale Karin Keller-Sutter davanti ai delegati. Non è compito dello Stato giudicare l'orientamento sessuale, ha detto Keller-Sutter.
Una minoranza di delegati ha votato contro il "matrimonio per tutti". Il matrimonio è lo strumento per avere figli, ha detto il consigliere nazionale Jean-Luc Addor (VS): «Il matrimonio tra un uomo e una donna non è la stessa cosa del matrimonio tra persone dello stesso sesso», ha aggiunto.
La modifica del Codice civile, proposta sette anni fa dai Verdi-liberali, permetterebbe alle coppie dello stesso sesso di sposarsi e alle lesbiche sposate l'accesso alla donazione di sperma. Contro la revisione hanno lanciato il referendum comitati apartitici con rappresentanti soprattutto di UDC e Unione democratica federale (UDF).
Innalzamento dell'età pensionabile - I delegati hanno anche discusso di previdenza per la vecchiaia e di sanità. Le loro richieste includono l'innalzamento dell'età pensionabile a 66 anni, la libera scelta della cassa pensione e l'abolizione graduale delle sovvenzioni incrociate dei giovani a favore degli anziani.
I Giovani liberali radicali hanno colto l'occasione per promuovere la loro iniziativa sulle pensioni. Il testo, che ha raccolto ben oltre le 100'000 firme richieste, chiede che l'età pensionabile in Svizzera sia aumentata gradualmente da 65 a 66 anni e poi legata alla speranza di vita.