Un comitato economico bacchetta la modifica alla Costituzione proposta dal GISO: «È mal pensata e mal costruita».
Tra di loro vi è pure il direttore dell'USAM Fabio Regazzi che critica l'iniziativa definendola «populista».
BERNA - L'Iniziativa 99%, in votazione il 26 settembre, è dannosa per il 100% della popolazione. Lo indica il comitato economico contrario al testo lanciato dalla Gioventù socialista (GISO) che ha presentato oggi a Berna i suoi argomenti.
La proposta di modifica costituzionale - ufficialmente denominata "Sgravare i salari, tassare equamente il capitale" - afferma di attaccare solo l'1% più benestante e che a beneficiarne sarà il 99% restante. Ma dietro questa iniziativa, afferma il comitato in conferenza stampa, c'è «lo 0% di riflessione», perché è mal pensata e mal costruita. È invece dannosa al 100%, perché costituisce un attacco frontale contro le PMI. La sua applicazione scoraggerebbe inoltre gli investimenti e comporterebbe la perdita di preziose risorse fiscali.
La formulazione dell'iniziativa è poco chiara, persino arbitraria, ha affermato il presidente dell'USAM Fabio Regazzi. L'iniziativa, che il ticinese ha definito «populista», non specifica nemmeno cosa dovrebbe essere tassato. Sarà il legislatore che dovrà definire cosa va incluso nel reddito da capitale. Ciò aprirebbe la porta ad altre concupiscenze del fisco.
Sebbene l'iniziativa prenda di mira i "ricchi", non è rivolta a chi ha un certo reddito, ma a chi ha un certo tipo di reddito. «Perché lo stato dovrebbe tassare arbitrariamente un modo di fare soldi più pesantemente di un altro?», si chiede il consigliere nazionale dell'Alleanza del Centro.
Chiunque risparmia denaro o acquista un appartamento o una casa sarà colpito dall'iniziativa. Chi gestisce un'impresa, possiede una fattoria o una partecipazione in una start-up dovrà pagare molte più imposte, indica il ticinese.
Con questa iniziativa la sinistra prende ancora una volta di mira l'imposizione parziale dei dividendi dimenticando che gli imprenditori sono già oggi pesantemente e doppiamente tassati, ha aggiunto la consigliera nazionale Diana Gutjahr (UDC/TG). Un imprenditore che possiede azioni della sua azienda paga le imposte come persona fisica e come persona giuridica. A causa dell'imposta sulla sostanza, l'onere sul reddito da capitale è già molto elevato in Svizzera.
L'iniziativa colpirà duramente anche le PMI in fase di successione, ha proseguito la turgoviese. La trasmissione d'imprese è spesso effettuata contro remunerazione, per pagare la vecchiaia ai precedenti proprietari (leggi: genitori) o per rimborsare la quota degli altri eredi (i fratelli).
Il fatto che il passaggio alla generazione successiva fallisce in circa il 30% dei casi dimostra quanto sia delicato questo processo. Soprattutto nelle piccole imprese familiari, la pianificazione della successione è già oggi una grande sfida, e non c'è bisogno di nuove difficoltà come la nuova tassa, ha sostenuto la democentrista.
La Svizzera da anni perde attrattiva, ha aggiunto la consigliera nazionale Jacqueline de Quattro (PLR/VD). L'"Iniziativa 99%" l'indebolirà ulteriormente. Il capitale è volatile. Se è tassato eccessivamente gli investitori potrebbero trasferire i loro beni all'estero. Le entrate fiscali diminuiranno, avverte la vodese.
Con l'attuale crisi pandemica, l'economia «ha bisogno di vitamine», ha affermato de Quattro. L'iniziativa va invece controcorrente rappresentando un onere aggiuntivo per tutte le aziende che hanno già sofferto durante il Covid-19. Quando il capitale è tassato troppo pesantemente, gli investimenti, l'innovazione e l'imprenditorialità diminuiscono a scapito di tutti, ha concluso la liberale-radicale.
Le richieste dell'iniziativa - La proposta di modifica costituzionale, presentata da GISO, mira ad aumentare le imposte per i più ricchi in modo da sgravare i piccoli e medi redditi, ovvero il 99% della popolazione. Per assicurare una migliore distribuzione della ricchezza, l'iniziativa prevede una imposizione del 150%, invece del normale 100%, per la parte di reddito da capitale - dividendi, guadagni da interessi o affitti dedotti i costi di manutenzione e gestione - superiore a una soglia definita per legge e non precisata nel testo.
I particolari andrebbero disciplinati dalla legge. Per garantire che i piccoli risparmiatori non vengano danneggiati, i promotori dell'iniziativa evocano un importo esente di 100 mila franchi. Esonerati dalla maggiore tassazione sarebbero anche le pensioni assicurate dal primo e dal secondo pilastro.
Stando a Gioventù socialista, dai 5 ai 10 miliardi di franchi potrebbero essere redistribuiti, grazie ai contributi dell'1% dei più facoltosi. Questa somma potrebbe servire per ridurre l'imposizione delle persone che dispongono di bassi o medi salari, finanziare prestazioni sociali come asili nido e sussidi all'assicurazione malattia o alla formazione.
Governo e Parlamento, a eccezione della sinistra, chiedono la bocciatura dell'iniziativa.