La consigliera federale Viola Amherd: «Siamo in un processo con scadenze fisse e questo potrebbe creare problemi legali»
BERNA - La ministra della difesa Viola Amherd ha nuovamente difeso la decisione del Consiglio federale di acquistare il jet da combattimento statunitense F-35. A suo parere è impossibile scegliere un altro aereo, come chiesto da un'iniziativa di sinistra.
«Siamo in un processo di approvvigionamento con scadenze fisse e questo potrebbe creare problemi legali», ha detto Amherd in un'intervista trasmessa ieri sera sui siti in lingua tedesca del gruppo Tamedia. Il sito web dei promotori dell'iniziativa inoltre lascia supporre che si opporrebbero anche ad un aereo europeo. «Sono contrari all'acquisto di qualsiasi jet da combattimento», secondo la consigliera federale vallesana. Il testo dell'iniziativa prende di mira l'F-35, ma chiede anche che il bilancio dell'esercito sia ridotto di conseguenza in caso di vittoria alle urne. «In altre parole, se l'iniziativa venisse accettata, non ci saranno soldi per un altro jet», secondo Amherd.
Il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSoA), il PS e i Verdi hanno lanciato a fine agosto l'iniziativa "Stop F-35", volta a impedire l'acquisizione di 36 aerei dal produttore americano Lockheed Martin per 5 miliardi di franchi.
Gli altri offerenti respinti dal Consiglio federale alla fine di giugno erano il gruppo europeo Airbus con l'Eurofighter, il gruppo americano Boeing con l'F/A-18 Super Hornet e il gruppo francese Dassault con il Rafale.
Alla domanda perché l'esecutivo federale non ha utilizzato la commessa per i caccia per ottenere il sostegno europeo e migliorare le difficili relazioni della Svizzera con l'UE, Amherd ha risposto che la valutazione tecnica era chiaramente a favore dell'F-35. «La Confederazione sta investendo molti soldi dei contribuenti». «Non possiamo comperare un aereo più costoso e tecnicamente meno avanzato», ha continuato. Se ci fossero state due offerte di uguale valore, sarebbero entrate in gioco considerazioni politiche, ha aggiunto.