Il comitato contrario ha raccolto 113mila firme, il referendum è previsto a febbraio
LUGANO - Il comitato apartitico che ha lanciato il referendum contro i sussidi ai media approvati dal Parlamento in giugno ha consegnato stamane alla Cancelleria federale, per la convalida, 113'085 firme. Si tratta di più del doppio del necessario. Il voto dovrebbe tenersi il 13 di febbraio.
Stando a una nota odierna del comitato, questo successo nella raccolta delle sottoscrizioni dimostra che il popolo rifiuta un sostegno con soldi pubblici dei media privati.
Il piano del Parlamento contempla il versamento di quasi tre miliardi di franchi in sette anni, stando a una nota del comitato che si oppone a questo «inutile e pericoloso spreco di denaro pubblico» che andrebbe a vantaggio dei grandi gruppi che sguazzano nell'oro. I media finanziati dallo Stato impediscono il dibattito pubblico e distruggono la libertà di espressione. Questo è veleno per la democrazia, stando ai sostenitori del referendum.
Il comitato è composto di editori, imprenditori, professionisti dei media e 72 parlamentari. Se lo Stato comprasse i media, diventerebbero media di Stato, sostiene. Per i sostenitori del comitato, sarebbe la fine del panorama dei media liberi e indipendenti in Svizzera, perché nessuno morde la mano che lo nutre.
Il pacchetto media propone, tra le altre cose, di estendere il sostegno indiretto alla stampa per la distribuzione mattutina dei giornali. Per tale scopo sono stati stanziati 120 milioni.
Altri 30 milioni all'anno sono destinati ai media online per promuovere la transizione digitale. I contributi saranno versati fino a un massimo del 60% del fatturato generato dall'azienda. Vengono anche sostenute le agenzie di stampa, le scuole di giornalismo e il Consiglio svizzero della stampa.