Pe i democentristi la Svizzera deve mantenere la sua neutralità e offrirsi come mediatore.
BERNA - L'annuncio del Consiglio federale di riprendere integralmente il pacchetto di sanzioni varato dall'Unione europea contro la Russia è stato accolto favorevolmente dai partiti, ad eccezione dell'UDC. Al più presto devono essere però inviati aiuti umanitari dalla Svizzera.
I democentristi si dicono chiaramente contrari alla decisione dell'esecutivo, ricordando che la Svizzera deve mantenere la sua neutralità. Hanno inoltre invitato il Consiglio federale a rinunciare alla candidatura per il Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
Per l'UDC - che oggi nel corso di una conferenza stampa ha chiesto più risorse per l'esercito svizzero - il governo dovrebbe difendere i buoni uffici della Svizzera, proponendo una conferenza di pace sul suolo elvetico. La mediazione di Berna, aggiunge il partito, deve rimanere un'opzione aperta per tutte le parti in guerra.
Il PLR è invece dell'idea che le decisioni prese oggi dal Consiglio federale non sono in contrasto con la neutralità del Paese. I liberali-radicali vorrebbero inoltre aumentare gli aiuti umanitari all'Ucraina e ai paesi vicini.
L'Alleanza del Centro, pur accogliendo favorevolmente la svolta del Consiglio federale, giudica «incomprensibile» l'esitazione dell'esecutivo nel pronunciare le stesse sanzioni dell'Ue. In un comunicato, il partito chiede di preparare gli aiuti umanitari per le persone che fuggono dall'Ucraina e di fornirli in modo rapido ed efficiente.
Pure il Partito socialista - così come Verdi e Verdi liberali - critica il Consiglio federale, reo di aver preso questa decisione troppo tardi e sotto la pressione dell'opinione pubblica. Per il PS «molti fondi russi sono stati prelevati dalla Svizzera negli ultimi giorni, prima che il Consiglio federale prendesse la decisione». Ora il partito si attende che la Confederazione accolga le persone in fuga dall'Ucraina.