È invece stata per ora accantonata l’idea di creare una Delegazione di vigilanza straordinaria.
BERNA - Il Parlamento non disporrà di una Delegazione di vigilanza straordinaria. Il Nazionale, all'origine del progetto, vi rinuncia. Tuttavia la Camera del popolo non è soddisfatto del compromesso proposto dal Consiglio degli Stati, ritenendo il diritto d'accesso all'informazione insufficiente. L'oggetto ritorna quindi alla Camera dei cantoni.
La Delegazione di vigilanza straordinaria, una specie di super commissione della gestione, avrebbe dovuto poter investigare rapidamente in caso di eventi di grande portata. Ma i "senatori" hanno sempre respinto questa proposta, ammorbidendo il progetto e proposto che le quattro commissioni di sorveglianza possano istituire una sottocommissione comune.
Tuttavia, secondo il Nazionale, questa soluzione si avvicina alla pratica attuale. Il Parlamento può già istituire delle sottocommissioni per indagare su affari gravi, come per esempio il caso della trasmissione dei dati UBS, lo scaldo informatico Insieme o la vicenda della flotta svizzera di alto mare.
Secondo il Nazionale, tuttavia, per affari gravi occorre affidare veri poteri alla sottocommissione comune di vigilanza. La Camera del popolo propone quindi che essa possa consultare i verbali delle sedute del Consiglio federale e i documenti classificati come segreti.
Tale soluzione è conforme alla Costituzione, ha indicato Isabelle Pasquier-Eichenberger (Verdi/GE) a nome della commissione, che ha chiesto un parere giuridico in tal senso all'amministrazione federale. La proposta è stata accolta tacitamente stamattina dal Nazionale.
Il dossier ritorna pertanto agli Stati.