Una sconfitta delle grandi città? Le elezioni di ieri viste dalle pagine dei principali quotidiani d'oltralpe
BERNA - L'elezione di Elisabeth Baume-Schneider in Consiglio federale costituisce una sorpresa, secondo alcuni media positiva, secondo altri negativa. Soprattutto in Romandia la vittoria della giurassiana viene festeggiata.
"24 Heures" sottolinea la personalità di Baume-Schneider, ma anche di Albert Rösti: «In un esecutivo dalle interazioni spesso tese negli ultimi tempi, non c'è dubbio che la personalità dei due nuovi eletti sarà importante».
"Le Nouvelliste" parla di «sorpresa a nome di tutti i piccoli», «a cominciare dal Giura». La nuova ministra incarna «numerose minoranze: le donne, la sinistra, la Svizzera romanda, le regioni periferiche e l'agricoltura».
L'elezione di Elisabeth Baume Schneider onora il Giura, «ora definitivamente svizzero», si legge invece sul "Quotidien jurassien". "Le Temps" parla invece della più grande sorpresa politica degli ultimi 20 anni.
Diverse le voci di una parte della stampa svizzerotedesca. Secondo il "Tages-Anzeiger" quella di ieri «non è una buona giornata per la Svizzera». Elisabeth Baume-Schneider e Albert Rösti sono qualificati, ma «la Svizzera tedesca urbana non è più rappresentata» in governo. Grandi città come Basilea e Zurigo, definite «veri motori del progresso del Paese», non saranno più rappresentate.
Il portale di lingua tedesca "Watson" denuncia da parte sua una composizione «estremamente unilaterale» del Consiglio federale. La Svizzera tedesca a est di Berna non è più rappresentata, se non dalla sangallese Karin Keller-Sutter, fatto che crea un «danno irreparabile». Basilesi e zurighesi hanno tutte le ragioni di essere furiosi.
La "Basler Zeitung" parla dal canto suo di «vittoria della Svizzera rurale sulle città». La "NZZ" sottolinea invece che ora la nuova ministra giurassiana dovrà dimostrare di essere «più che semplicemente gentile e terre à terre».
Oggi la ripartizione dei Dipartimenti
Il Consiglio federale si riunisce oggi per procedere alla ripartizione dei dipartimenti. Potrebbe esserci un grande rimpasto. Se ne saprà di più nel pomeriggio.
Con le dimissioni di Simonetta Sommaruga e Ueli Maurer si liberano due dipartimenti molto ambiti, quello dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) e quello delle finanze (DFF). Si tratta infatti di due dipartimenti "chiave" che potrebbero stuzzicare l'interesse dei "ministri" già in carica. Secondo la tradizione, i consiglieri federali "anziani", ossia da più tempo in carica possono esprimere per primi un desiderio. In caso di disaccordo nel collegio, si passerebbe al voto.
L'attuale distribuzione delle poltrone in seno al Consiglio federale risale al 2019. Guy Parmelin aveva abbandonato la difesa e lo sport (DDPS) per l'economia, la formazione e la ricerca (DEFR), dipartimento apparentemente voluto anche da Karin Keller-Sutter. Viola Amherd si era profilata per assumere le redini di giustizia e polizia (DFGP), che finirono però nelle mani della sangallese. La vallesana si era così dovuta accontentare del DDPS.