Il vicecancelliere tedesco è perplesso dalla scelta di non inviare munizioni elvetiche in Ucraina
BERLINO/BERNA - Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha dichiarato di non «capire» il rifiuto della Svizzera di consegnare munizioni elvetiche per i carri armati antiaerei Gepard forniti dalla Germania all'Ucraina per difendersi dall'invasione russa.
«Alcuni paesi hanno munizioni, ma sono riluttanti per ragioni storiche a consegnarle all'Ucraina», ha dichiarato Habeck, che è anche ministro dell'economia e del clima, in un'intervista al settimanale Die Zeit. «Stiamo discutendo con la Svizzera e devo dire chiaramente che non capisco perché la Confederazione non metta a disposizione le munizioni per i Gepard», ha dichiarato.
La dichiarazione giunge in un momento in cui i paesi della NATO si riuniscono a Bruxelles per discutere di accelerare le consegne di armi e munizioni all'Ucraina. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha avvertito lunedì che Kiev sta usando più munizioni di quante l'alleanza può produrre. «Questo sta esaurendo le nostre scorte e mettendo sotto pressione le nostre industrie della difesa», ha dichiarato.
La Svizzera, che non è membro della NATO, l'anno scorso ha vietato per due volte alla Germania di consegnare all'Ucraina munizioni di fabbricazione svizzera invocando la neutralità e la legge sul materiale bellico. Berlino ha fornito circa 30 carri armati antiaerei Gepard e sono previste altre consegne, secondo il Ministero della difesa. Ma il paese ha difficoltà a reperire le munizioni per questi carri armati, che non sono più in servizio in Germania. È stato necessario abbandonare una soluzione norvegese e una brasiliana. Il gigante degli armamenti Rheinmetall ha annunciato la creazione di una nuova linea di produzione in Germania, che dovrebbe iniziare a fabbricare le munizioni per i Gepard in giugno