Il partito si esprime con un no alla legge sulla protezione del clima e un sì all'imposizione minima dell'OCSE
BERNA - I delegati dell'UDC, riuniti oggi a Meyrin (GE) per un'assemblea, hanno fornito le indicazioni di voto per lo scrutinio del 18 giugno. Il partito raccomanda di respingere la legge sulla protezione del clima e di accettare la riforma sull'imposizione minima dell'OCSE.
La legge sulla protezione del clima è stata respinta all'unanimità (151 voti). Questo testo, che funge da controprogetto indiretto all'iniziativa sui ghiacciai, prevede di raggiungere la neutralità carbonica da qui al 2050. L'UDC vi si era opposto con un referendum.
Il progetto dell'OCSE sull'imposizione delle multinazionali è stato largamente accettato con 112 voti contro 2 e 6 astenuti. Questo prevede una tassa minima del 15% per le imprese la cui cifra d'affari supera i 750 milioni di euro. Se un Paese non si adegua, possono essere richieste tasse aggiuntive in un altro Paese.
Questo progetto era stato elaborato dall'ex-consigliere federale UDC Ueli Maurer ed è stato difeso davanti ai delegati dalla consigliera nazionale grigionese e imprenditrice Magdalena Martullo-Blocher. La Svizzera non ha altra scelta che seguire, ha stimato Martullo-Blocher, aggiungendo che se non vi partecipa, le grandi imprese rischiano di lasciare il Paese. Ha inoltre dichiarato che tre quarti del gettito fiscale aggiuntivo saranno restituiti ai cantoni interessati e un quarto alla Confederazione.