Marco Chiesa ha inoltrato quest'oggi un'interrogazione al Consiglio federale sul tema dei richiedenti l'asilo
BERNA - È da poco emersa la notizia che l'Italia non accoglierà più i richiedenti asilo provenienti dalla Svizzera, perlomeno fino al 2 maggio.
Una «sospensione unilaterale dell'accordo di Dublino», commenta il Presidente dell'UDC Marco Chiesa, che ha oggi inoltrato a riguardo un’interrogazione al Consiglio federale.
Il sistema di Dublino, lo ricordiamo, mira ad assegnare in modo inequivocabile a uno Stato la competenza di esaminare una domanda di asilo. Quando un richiedente la presenta in un Paese che sottostà agli accordi di Dublino, la responsabilità di occuparsi della richiesta spetta alla prima nazione attraverso cui è passato il migrante.
Nella sua missiva formulata quest'oggi agli Stati, Chiesa chiede ad esempio se Dublino/Schengen non siano vincolanti per gli stati membri dell'Ue (e per quelli associati), e anche quali siano i passi che il nostro Paese intraprendere per garantire l'applicazione del sistema Dublino («che contribuiamo a finanziare»).
Guardando al futuro, il Consigliere agli Stati si domanda cosa si aspetta la Confederazione per i prossimi mesi, visto che già oggi le capacità italiane non sono sufficienti e due Cantoni svizzeri hanno già dichiarato lo stato d'emergenza. «Quanto costerà il rifiuto italiano alla Confederazione svizzera?».