Più di mezzo miliardo, propone il Tcs. Berna pensa a (molto) meno. Intanto la politica è spaccata.
BERNA - «Insufficiente» per alcuni, «esagerato» per altri. Sicuramente controverso e che farà di sicuro ancora parlare in quel della capitale.
Stiamo parlando del fondo previsto dal Consiglio Federale per il sostegno della mobilità elettrica attraverso il finanziamento - indiretto e indiretto - delle stazioni di ricarica pubbliche e private (in azienda e nelle abitazioni).
Stando a quanto scrive il TagesAnzeiger, nell'ambito della sua nuova politica energetica e di riduzione delle emissioni di CO2, Berna ha già previsto di stanziare 30 milioni di franchi all'anno per sei anni, dal 2025 al 2030 (compresi). A sollevare le prime obiezioni sulla proposta non è stata la politica, ma il Touring Club Svizzero.
«180 milioni sono insufficienti»
Il motivo? Si tratta di una frazione di quanto sarebbe realmente necessario: ovvero almeno 90 milioni all'anno per un totale di più di mezzo miliardo. La stima del TCS, che è comunque al ribasso, si basa su una serie di dati accurati e che - più che il numero dei veicoli e delle colonnine - tiene in considerazione in maniera più a largo spettro le condizioni abitative degli svizzeri e il loro fabbisogno di posti auto al domicilio, inserendo nell'equazione anche il costo effettivo di una colonnina.
Il risultato sono questi 534 milioni che sono poco meno del triplo dei 180 ipotizzati dall'Esecutivo che, per le sue stime si è basata su finanziamenti analoghi in altri Paesi dell'Unione Europea e i dati dell'Ust: «È una cifra chiaramente insufficiente per garantire uno sviluppo della mobilità elettrica e più sostenibile nei prossimi anni», commenta il presidente del Tcs Peter Goetschi.
Dove prenderli e la politica divisa
Altro tassello delicato è da dove questi soldi dovrebbero arrivare, al momento l'Esecutivo prevede che vengano presi dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA). Questo, lo ricordiamo, viene finanziato attraverso una serie di tasse che pagano tutti gli automobilisti (per esempio attraverso le tasse sul carburante, sulla vignetta autostradale e dell'imposta sugli autoveicoli). Al momento nel Fostra ci dovrebbe essere una riserva di 4 miliardi di franchi.
Quindi fondi sufficienti? Per il Tcs sì, ma la politica - interpellata dal quotidiano zurighese - è tutt'altro che unanime a riguardo. Per i partiti borghesi l'invito è alla cautela e al mantenersi sulla linea tracciata dal Consiglio Federale, chiude la porta in maniera netta l'Udc che non vede la necessità di un intervento statale per l'installazione di colonnine.
Interpellato, l'Ufficio federale dell'energia, spiega che i fondi federali sono limitati, e che comunque «esistono già diversi sussidi cantonali e cittadini».
In ogni caso, se ne discuterà in Parlamento, durante la prossima sessione estiva.