È uno dei temi che i delegati della Gioventù socialista hanno trattato nell'assemblea odierna
SAN GALLO - I delegati della Gioventù socialista (GISO) riuniti in assemblea oggi a San Gallo hanno discusso di un documento di posizione sul tema della salute mentale. Hanno inoltre deciso di sostenere il referendum contro la riforma della previdenza professionale (LPP) e preso posizione sugli oggetti in votazione il 18 giugno.
Sempre più giovani sono affetti da disturbi mentali e il numero di casi sta esplodendo, hanno sottolineato i Giovani socialisti. E le possibilità di trattamento sono rare, è stato indicato.
«Per anni i partiti borghesi hanno effettuato tagli nel nostro sistema sanitario, da cui deriva l'attuale situazione di emergenza. Questa politica uccide e soprattutto i giovani», ha dichiarato Thomas Bruchez, vicepresidente della GISO citato in un comunicato. Il suicidio - ha sottolineato - è la principale causa di morte tra i giovani di 19-34 anni.
I giovani socialisti chiedono quindi la copertura completa dei costi delle cure da parte dell'assicurazione malattia e uno sviluppo massiccio dei posti di terapia ambulatoriale e stazionaria. L'introduzione di una settimana di 25 ore permetterebbe d'altra parte di ridurre la pressione sulla prestazione. I giovani socialisti suggeriscono inoltre la nazionalizzazione dell'industria farmaceutica.
Sostegno al referendum - I delegati hanno anche deciso di sostenere il referendum contro la riforma della legge sulla previdenza professionale. Questo progetto approvato dal parlamento in marzo, è un «nuovo attacco del campo borghese alle persone con un reddito medio-basso, e in particolare alle donne», è stato indicato.
Il partito chiede un sistema pensionistico solidale ed equo sotto forma di una cassa popolare, dove il secondo pilastro venga incorporato nel primo. L'obiettivo sarebbe una rendita mensile minima di 5000 franchi e l'abbassamento dell'età pensionabile a 60 anni.
Infine, i delegati hanno adottato una risoluzione che si oppone chiaramente allo sviluppo e alla costruzione di nuove centrali termiche a energie fossili come quella costruita a Birr (AG) o quella pianificata a Muttenz (BL). Hanno inoltre preso posizione riguardo alle votazioni del 18 giugno: "no" all'attuazione della riforma fiscale dell'OCSE, "sì" alla legge sulla protezione del clima e "sì" alla legge Covid.