Quasi un plebiscito per l'imposta speciale per le grandi imprese. Promosse (per ora) anche le Leggi sul Clima e del Covid-19.
BERNA - Tassazioni delle grandi imprese, protezione del clima e ancora (per la terza volta) la Legge Covid-19. Sono questi i temi sui quali gli svizzeri dovranno dire la loro nelle votazioni federali del prossimo 18 giugno.
E per tastare il polso all’elettorato elvetico Tamedia e 20 minuti avevano proposto gli scorsi 15 e 16 maggio un secondo sondaggio sulle votazioni. Secondo sondaggio che ha, a grandi linee, confermato le tendenze che erano già emerse nel primo con la popolazione che dovrebbe accettare tutti e tre i temi proposti.
Cristallizzato il sì alle aziende - Anche il secondo rilevamento conferma che l'imposta speciale per le grandi imprese (ovvero l'Attuazione del progetto dell’OSCE e del G20 sull’imposizione dei grandi gruppi di imprese) piace agli svizzeri che la promuovono nuovamente con una maggioranza schiacciante (75% i favorevoli). La Legge è sostenuta in maniera trasversale da tutta la popolazione che ritiene fondamentale che queste grandi imprese paghino «una quota maggiore delle loro imposte» in Svizzera. Per i pochi contrari (sono il 21%) l'argomento più convincente concerne nel «rischio di perdere grossi contribuenti».
Clima in calo - Si conferma il sì - seppure in leggero calo (dal 58% al 55%) rispetto al precedente sondaggio - anche per quanto riguarda la Legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli). Su questa tematica, però, la politica si spacca in due con da una parte l'UDC (86% di no) e dall'altra il polo rosso-verde (dal 83% al 90% di sì) sostenuto da un'ampia maggioranza del Centro (57%). In mezzo al guado troviamo invece l'elettorato PLR (49% di no e 46% di sì). L'argomento più sostenuto dai favorevoli è quello che anche la Svizzera debba dare «il proprio contributo a superare la crisi climatica», mentre la maggior parte dei contrari teme sia «un aumento dei costi energetici» sia la minaccia di una «carenza» durante i mesi invernali.
Aumenta il sostegno alla Legge Covid-19 - È invece aumentata di quattro punti (dal 52% al 56%) la percentuale dei sostenitori della revisione della Legge Covid-19 e la proroga di alcune disposizioni fino alla fine di giugno 2024. Il 44% dei favorevoli «non esclude» infatti l'arrivo di altre pandemie e ritiene quindi «importante» che la Confederazione possa avere delle basi giuridiche forti per contrastarle. Tra i contrari - in cui i simpatizzanti dell'UDC fanno la parte del leone (77%) - l'argomento che va per la maggiore è invece quello che la «pandemia di Covid-19 è finita e che non sono necessarie altre misure(49%)».
Il sondaggio - Dal 15 al 16 maggio, 11'021 persone da tutta la Svizzera hanno partecipato alla seconda tranche del sondaggio di 20 minuti e Tamedia in vista delle votazioni federali del 18 giugno. Il sondaggio è stato condotto in collaborazione con LeeWas. LeeWas modella i dati del sondaggio sulla base di variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine di errore è di 1,6 punti percentuali.