Un misterioso comitato invita a votare no alla legge di protezione del clima. Ecco chi ha organizzato la spedizione dei volantini.
STÄFA - L’errore nel testo ha attirato l’attenzione forse più dell’intero volantino, dedicato invece alla legge di protezione del clima, in votazione il prossimo 18 giugno. Si tratta del foglio inviato a tutti i fuochi elvetici dal comitato “Salviamo la Svizzera come luogo di lavoro”.
Nel documento, spedito genericamente da“ Stäfa” (non è indicato l’indirizzo) gli autori sostengono che la proposta, in realtà, sarebbe «una legge di impoverimento e proibizione». Non solo, «comporterebbe un aumento significativo dei costi di riscaldamento ed elettricità, degli affitti e dei prezzi dei generi alimentari». Secondo gli estensori «guidare un’auto sarà possibile solo per i ricchi». Addirittura, distruggerebbe «la natura e il paesaggio», ci esporrebbe «alla minaccia di interruzioni di corrente». Infine, congeleremmo »in inverno».
Insomma, la legge sarebbe figlia dell’«allarmismo» che va «avanti da anni», a opera di fantomatici «miliardari americani che traggono enormi profitti dalla paura». Invece di dare retta a «modelli climatici teorici che inducono al panico e che falliscono già sulla base della storia del clima», gli autori sostengono che «il graduale riscaldamento in atto da circa duecento anni, dopo cinquecento anni di freddo», favorirebbe «la crescita delle piante e la produzione di cibo». Addirittura non rappresenterebbe «alcuna minaccia». Alla fine del volantino si legge l’invito a votare no, un sito internet di riferimento e le coordinate di un conto bancario di Zurigo.
Il testo, in alcuni tratti quasi apocalittico, è finito sotto accusa e definito «denigratorio e pieno di fake news». Non solo: sta facendo discutere anche il mittente, sconosciuto alla grandissima maggioranza delle persone. Grazie alle ricerche compiute dal team di 20 Minuten, si è potuto risalire a Kurt Zollinger, ex presidente UDC di Stäfa. L’uomo ha confermato ai giornalisti di aver organizzato la spedizione, ma non ha reso pubbliche le motivazioni e i costi dell'iniziativa (non certo trascurabili). A "Le Temps", Lukas Bubb, presidente della sezione locale democentrista, ha sottolineato come il partito non sia direttamente "affiliato" al comitato, sebbene alcuni iscritti ne facciano parte. Il capo della campagna dell’UDC Michael Graber ha precisato che nessun componente noto del partito ha finanziato l'operazione.