La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider è molto soddisfatta del patto: «Era un'urgenza».
BERNA - Al termine del Consiglio dei ministri degli interni dell'Unione europea a Lussemburgo la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, che ha partecipato alla riunione, ha descritto l'accordo degli Stati dell'UE sul patto di migrazione e asilo come un «passo storico». L'accordo, ha affermato, era urgentemente necessario.
Secondo la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) il sistema di Dublino non sarebbe infatti stato in grado di resistere ancora a lungo alla situazione attuale. La Svizzera partecipa parzialmente alla politica di migrazione e di asilo dell'UE attraverso l'Accordo di Dublino.
Il sistema di Dublino prevede che lo Stato in cui i richiedenti asilo arrivano per la prima volta debba anche occuparsi di loro. Per gli Stati mediterranei come Grecia, Italia, Spagna, Malta e Cipro, questo è diventato un grosso onere in considerazione dell'elevato numero di rifugiati e migranti.
Grazie al compromesso, il sistema di Dublino è stato rafforzato, ha dichiarato la Baume-Schneider in un incontro con i media. Anche la Svizzera parteciperà di conseguenza. In passato la Confederazione ha già partecipato anche al meccanismo di solidarietà, pur non essendo per essa obbligatorio, ha ricordato la consigliera federale.
Il meccanismo di solidarietà consiste principalmente nell'accogliere i rifugiati provenienti dall'Italia o dalla Grecia, ad esempio, per alleggerire il peso di questi paesi. Tuttavia, il meccanismo include anche un sostegno finanziario.