Chi determina davvero le decisioni del Parlamento federale? Le testimonianze dei politici.
BERNA - Pranzi offerti, inviti ad aperitivi, anche 200 in un anno, invio di lettere e mail. Specie negli anni in cui si svolgono le elezioni federali, i rappresentanti delle lobby di diverse industrie si danno da fare, cercando di esercitare la propria influenza nei confronti dei parlamentari.
«Nel periodo della sessione estiva, ho ricevuto dalle organizzazioni “lobbistiche” 49 mail», spiega il consigliere dei Verdi Felix Wettstein. Nelle missive, veniva chiesto ai parlamentari, secondo gli argomenti, di votare in un senso o in un altro. «Ci sono pause pranzo - continua - con dieci eventi in corso contemporaneamente. Molti di questi aperitivi sono co-organizzati dai colleghi parlamentari attivi nelle diverse associazioni di riferimento». Per il deputato ecologista, i lobbisti più attivi provengono dal settore sanitario e farmaceutico. Seguono banche, compagnie di assicurazione, gruppi immobiliari ed edilizi.
«Chi è così "stupido" da pagare un lobbista?» - Il componente UDC del Consiglio nazionale Andreas Glarner se lo chiede in modo retorico. Egli definisce alcuni lobbisti addirittura «briganti» perché si metterebbero «letteralmente» ad aspettare i parlamentari all'ingresso della sala del Consiglio nazionale.
Il deputato però non risparmia critiche nemmeno ai suoi colleghi. «Una volta ho chiesto in una mozione che un membro della Commissione sanitaria non avesse un incarico retribuito da un gruppo industriale. Il documento è stato respinto».
«Un po' di lobbismo va bene» - I politici, a dire il vero, non condannano totalmente il lobbismo. «I gruppi e le associazioni sociali devono avere e mantenere un legame con il Parlamento federale», commenta Wettstein. A suo avviso, tuttavia, dovrebbe esserci maggiore trasparenza. «L'ammontare degli onorari dovrebbe essere reso noto», precisa. Il suo collega UDC aggiunge: «Per alcuni progetti di legge, è necessario che i lobbisti spieghino il loro punto di vista, evitando così che il Parlamento prenda una decisione sbagliata».