Ecco tutte le reazioni (indignate) del mondo politico all'ennesima impennata dei premi delle casse malati.
BERNA - Non si sono fatte attendere le reazioni indignate da parte del mondo politico dopo l'annuncio del ministro della sanità Alain Berset e dell'Ufficio federale della sanità pubblica del netto aumento (+8,7%) dei premi dell'assicurazione malattia nel 2024. I loro rimedi sono tuttavia diversi.
In oltre dodici anni di gestione socialista della sanità a Berna e nei cantoni, i costi della sanità non hanno cessato di aumentare e numerose prestazioni sono state aggiunte al catalogo di base. Così reagisce il PLR al forte aumento dei premi malattia annunciato oggi.
Per i liberali-radicali, si tratta di un «grave smacco». Il sistema sanitario è diventato «gargantuesco» e bisogna «agire subito», ha aggiunto il partito. «È un'ammissione di fallimento della politica socialista». Quale alternativa, il PLR propone un modello di assicurazione "budget" che consentirebbe di pagare fino al 25% di premi in meno e «senza limitare la libertà di scelta». Il partito denuncia la politica del «centro-sinistra», che preferisce statalizzare al massimo e spendere i soldi pubblici in sovvenzioni, aumentando così le imposte, si legge in una nota odierna.
Partiti borghesi chiudono gli occhi
Di tutt'altro avviso il PS che replica fustigando la destra: «La popolazione non ne può più di attendere delle agevolazioni. Rifiutandosi di agire, la maggioranza di destra e del centro del Parlamento mette sotto pressione il potere d'acquisto delle economie domestiche», deplorano i socialisti. «I partiti borghesi chiudono gli occhi, e ciò è da irresponsabili», aggiunge il PS, facendo riferimento al rincaro generale dei prezzi.
Quale rimedio il PS punta a limitare i premi al 10% del reddito e inveisce contro il modello «antisociale» dei premi pro capite.
«Classe media doppiamente penalizzata»
L'UDC se la prende invece con quello che definisce il «bilancio vergognoso» del ministro della sanità Alain Berset. «Sotto il suo regno, i premi sono aumentati in maniera esponenziale oltre il 40%», tuona il principale partito svizzero. A suo avviso, la classe media paga due volte il conto: non solo con i premi malattia ma anche con le imposte sul reddito, quelle «dei richiedenti asilo, degli immigrati e degli specialisti dell'ottimizzazione».
L'UDC chiede franchigie più elevate per i richiedenti. Le cure per questa categoria di persone dovrebbero inoltre "essere limitate al minimo indispensabile".
«Choc dei premi»
L'Alleanza del Centro parla di uno «choc dei premi» che tocca in particolare la classe media e le famiglie, già molto colpite dall'inflazione generale.
«Non si può andare avanti così», sottolinea il partito di Gerhard Pfister, che illustra la sua iniziativa «per un freno dei costi della sanità». Il testo è il solo che «affronta alla radice i problemi e permette una soluzione duratura», aggiunge il Centro.
Premi e redditi
A loro volta i Verdi denunciano uno «choc dei premi» e di un «malfunzionamento del sistema sanitario». Il partito ricorda la sua proposta: introdurre dei premi malattia proporzionali al reddito. Un progetto è stato depositato nelle due Camere federali e il Consiglio degli Stati dovrebbe pronunciarsi entro la fine di quest'anno.
L’indicizzazione dei premi sui salari - un sistema che la Svizzera conosce già per esempio nel caso dell'assicurazione infortuni - consentirebbe una ripartizione più equa dei costi della sanità in funzione dei mezzi di ciascuno, sostiene il partito ecologista.
L'allarme di Caritas
Anche Caritas è ovviamente preoccupata per la situazione che si sta venendo a creare. Soprattutto per le famiglie con un reddito medio-basso. «Queste persone - precisa l'ente - sono già costrette a contare ogni centesimo e per loro i costi per la cassa malati costituiscono un peso particolarmente grande. Chi guadagna poco deve infatti utilizzare dal 10 al 15 per cento del reddito lordo per i premi mensili, una quota decisamente superiore a quella di una famiglia medi».