Il presidente non ha voluto parlare di un fallimento del vertice, ma di contatti che potrebbero rivelarsi utili in futuro
GRANADA - Il terzo vertice della Comunità politica europea (CPE) a Granada è stata segnata da diversi conflitti. Non ci sono state mediazioni politiche tra i Paesi coinvolti. Ciononostante il presidente della Confederazione Alain Berset traccia un bilancio positivo.
Non ci si può aspettare che con un formato come la CPE si risolvano i problemi, ha dichiarato Berset ai media al termine dell'incontro nel sud della Spagna. «Non ci si può attendere miracoli». Inizialmente a margine del vertice si sperava di poter raggiungere un risultato diplomatico tra Serbia e Kosovo così come tra Armenia e Azerbaigian. Alla fine, però, non si è tenuto alcun incontro tra gli Stati in lite.
Tuttavia, Berset non ha voluto parlare di un fallimento del vertice. «Per trovare soluzioni è necessaria la volontà politica di sedersi a un tavolo e parlarsi. In tal caso una piattaforma come la CPE sarebbe utile». Ed è proprio questo «che legittima questo formato», ha affermato il ministro degli esteri.
«Questi incontri sono importanti anche per la Svizzera per mantenere contatti informali», ha sottolineato: non si sa mai se un contatto possa improvvisamente rivelarsi «molto importante» tra cinque anni.
Berset ha così avuto uno scambio di opinioni con numerosi capi di Stato e di governo. Ha avuto incontri bilaterali ufficiali con il primo ministro irlandese Leo Varadkar, il presidente del Montenegro Jakov Milatovic e con la premier italiana Giorgia Meloni.
Al terzo vertice della CPE erano invitati 47 capi di Stato e di governo, così come i vertici delle istituzioni dell'UE. In questo formato vengono discussi temi di interesse paneuropeo, ma non vengono prese decisioni politiche concrete.