La stampa elvetica questa mattina rivolge dure critiche all'errore di calcolo dell'UST sui rapporti di forza dopo le elezioni federali
BERNA - Una vergogna, una disfatta, un fiasco: la stampa non lesina parole dure riguardo all'errore di calcolo sui rapporti di forza tra i partiti nelle elezioni federali del 22 ottobre. È in gioco la fiducia nella democrazia, si legge negli editoriali di oggi.
«Imbarazzante», riassume il Blick per definire l'errore di calcolo dell'Ufficio federale di statistica (UST). I dati corretti riportano il PLR al terzo posto, davanti al Centro, mentre domenica era stato il contrario.
«Il Paese, modello della democrazia, dovrebbe riuscire a calcolare correttamente risultati di questo tipo», sottolineano le testate svizzerotedesche del gruppo Tamedia. I suoi giornalisti temono che tali errori alimentino teorie complottiste.
Le ragioni dell'inesattezza - viene aggiunto - sono anche sintomatiche della Svizzera federalista, con Appenzello e Glarona che forniscono i loro dati in un formato diverso dagli altri cantoni.
Comunicazione tardiva
I giornalisti del gruppo CH Media in lingua tedesca hanno espresso sorpresa sulla tempistica dell'annuncio dell'UST. I risultati sono stati controllati solo martedì e l'errore è stato annunciato solo mercoledì. «È inaccettabile», si legge nei titoli del gruppo.
Le numerose richieste avanzate dai media per spiegare questa verifica tardiva sono un argomento fallace che smaschera le priorità dell'UST. Un errore del genere non dovrebbe verificarsi, sottolinea CH Media.
L'errore di programmazione è la parte peggiore della questione, secondo la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), che sottolinea la mancanza di controlli approfonditi sulla plausibilità.
Secondo il giornale, le prime indicazioni di dati errati sono apparsi già nella domenica delle elezioni e diverse redazioni hanno rapidamente richiamato l'attenzione dell'UST in proposito. L'Ufficio di statistica ha risposto che l'errore era da attribuire ai Cantoni e che stava provvedendo a correggerlo.
«Fiducia definitivamente persa»
Ma il problema va oltre la valutazione dei dati cantonali, afferma la NZZ. Il trattamento dei dati elettorali è stato a lungo considerato un progetto di punta della digitalizzazione dei dati all'interno della Confederazione, sottolinea il quotidiano.
La Svizzera può ritenersi fortunata che il voto elettronico non sia finora imposto. Altrimenti, sarebbe stato impossibile controllare le schede elettorali. La fiducia nella democrazia sarebbe «definitivamente persa» se si verificasse un tale scenario.