Tre esperti tratteranno l'inghippo nel loro rapporto che dovrebbe essere disponibile fra due mesi.
BERNA - Il disguido in cui è "inciampato" l'Ufficio federale di statistica, sbagliatosi nel calcolare la forza elettorale dei partiti dopo le elezioni di domenica, interessa anche l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) che, per l'occasione, era presente in Svizzera con suoi osservatori. Tre esperti tratteranno l'inghippo nel loro rapporto che dovrebbe essere disponibile fra due mesi.
Katya Andrusz, portavoce dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani, ha dichiarato oggi a Keystone-ATS che «le informazioni pervenuteci negli ultimi giorni, ad esempio sul conteggio, saranno sicuramente incluse nel rapporto e nelle raccomandazioni». Tuttavia, ha specificato, è ancora troppo presto per trarre conclusioni.
Gli osservatori dell'OSCE si sono concentrati sul finanziamento dei partiti e sulle campagne elettorali, sui progetti pilota per il voto online e sulla partecipazione dei disabili al processo elettorale. Queste elezioni sono state le prime in cui si sono applicate le nuove disposizioni circa i bilanci delle campagne e delle donazioni agli attori politici.
Ieri, l'Ufficio federale di statistica ha ammesso di essersi sbagliato circa la forza elettorale dei singoli partiti, correggendo al ribasso le percentuali dell'UDC, del Centro e del PLR.
È così emerso che il Centro non ha superato nei consensi il PLR, facendo del partito di Gerhard Pfister la terza forza politica nazionale dopo l'UDC e il PS. Un errore che aveva indotto gli osservatori a chiedersi se non fosse il caso di modificare l'attuale formula magica applicata per la composizione partitica del Consiglio federale. L'Alleanza del Centro, ex PPD, ha un suo rappresentante in governo e il PLR due.