Il presidente francese si intratterrà per due giorni nella Confederazione per discutere di questioni diplomatiche e bilaterali
BERNA - Il presidente francese Emmanuel Macron, accompagnato dalla moglie Brigitte, giungerà oggi in Svizzera per una visita di Stato di due giorni. Sul tavolo delle discussioni ci saranno le relazioni diplomatiche e importanti questioni bilaterali.
Nel primo pomeriggio, come da tradizione per questo tipo di visite, la coppia presidenziale verrà accolta con gli onori militari in Piazza federale dai membri dell'esecutivo al completo. Seguiranno i discorsi ufficiali nella Sala dei passi perduti di Palazzo federale e i colloqui politici al Bernerhof.
Nelle relazioni bilaterali e transfrontaliere fra la Svizzera e la Francia, spiegava in una nota di qualche giorno fa il Dipartimento federale dell'Interno (DFI), i settori dell'economia, della ricerca, dell'energia, dell'ambiente, della salute e della mobilità rivestono una particolare importanza.
Non mancheranno tuttavia di essere discusse questioni riguardanti la sicurezza e la prosperità in Europa nonché gli obiettivi della Svizzera in materia di stabilizzazione e l'ulteriore sviluppo della via bilaterale con l'Ue.
All'ordine del giorno dei colloqui ufficiali vi sono inoltre l'attualità internazionale, la collaborazione in seno al Consiglio di sicurezza dell'ONU, la Ginevra internazionale e la diplomazia scientifica.
Domani visita a Losanna e Ginevra
Domani, il presidente della confederazione Alain Berset accompagnerà Macron a Losanna per una visita alla Fondazione Jean Monnet, la quale ospita gli archivi dell'omonimo pioniere dell'integrazione europea.
Sempre nel capoluogo vodese, seguirà un incontro con gli studenti dell'Università di Losanna, nel corso del quale il presidente francese interverrà con una relazione sulle sfide che il continente europeo si trova ad affrontare. In programma è prevista anche una visita al CERN di Ginevra.
Relazioni tese
L'ultima visita ufficiale di un capo di Stato francese risale all'aprile 2015, quando allora al Palazzo dell'Eliseo sedeva il presidente François Hollande. In quell'occasione, Berna e Parigi avevano celebrato la loro riconciliazione dopo anni di dispute fiscali iniziate sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy.
Le relazioni erano tornate a essere tese, soprattutto dopo la decisione della Svizzera di acquistare i suoi nuovi caccia (F-35) dagli Stati Uniti anziché optare per i Rafale di produzione francese, un episodio, questo, che aveva piuttosto indispettito Parigi.
L'invito da parte del Consiglio federale all'indirizzo di Macron - nonché la ripresa di visite ministeriali - è stato interpretato come un segnale di rinnovata serenità nelle relazioni franco-svizzere.