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SVIZZERABerna punta sull'idrogeno, nel 2024 in arrivo una strategia nazionale

15.11.23 - 10:48
Sarà utilizzato per la generazione di calore, nei trasporti terrestri, aerei e della navigazione.
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Fonte Ats
Berna punta sull'idrogeno, nel 2024 in arrivo una strategia nazionale
Sarà utilizzato per la generazione di calore, nei trasporti terrestri, aerei e della navigazione.

BERNA - Per lo sviluppo del mercato dell'idrogeno in Svizzera è necessaria una stretta collaborazione tra industria, Confederazione, Cantoni, Città e Comuni. È quanto sottolinea un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale, il quale intende presentare nella seconda metà del prossimo anno una strategia nazionale in merito.

Il documento approfondisce questioni concernenti l'origine, il trasporto e le condizioni quadro, si legge in una nota, che ricorda come l'idrogeno possa fornire un contributo importante per la riduzione del saldo netto di emissioni di gas serra a zero entro il 2050.

Questo elemento verrà utilizzato in particolare dove non esistono altre alternative rinnovabili, ad esempio per la generazione di calore di processo ad alta temperatura, nei trasporti terrestri, aerei e nella navigazione o come sistema di accumulo stagionale di energia per la produzione di energia elettrica. La riconversione dell'idrogeno in elettricità è però inefficiente e sono in corso chiarimenti per sulla futura domanda in Svizzera.

La produzione nazionale dovrà coprire il fabbisogno interno fino alla creazione di una rete europea e all'aumento della produzione a livello mondiale, rileva il Governo. L'idrogeno può essere prodotto in centrali elettriche esistenti o da aziende industriali che lo impiegano direttamente in loco o lo trasportano altrove.

Lo stoccaggio avviene grazie all'impiego di grandi impianti per il gas naturale, che in Svizzera non esistono ancora, oppure tramite trasformazione in vettori energetici sintetici liquidi. Va comunque rilevato che a lungo termine le forniture dall'UE e da Paesi terzi diventeranno più economiche della produzione nazionale e quindi anche la quota di importazioni tenderà ad aumentare costantemente. A tale scopo, a partire dal 2035 l'infrastruttura di trasporto e distribuzione in Europa sarà ampliata, conclude il Consiglio federale.

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COMMENTI
 

vulpus 1 anno fa su tio
Altro vettore energetico interessante ma che parte con il piede sbagliato. Già a priori si conferma che ci sarà dipendenza dall'estero. Ancora una volta ci si convince che per l'energia in Svizzera la sola alternativa valida è quella nucleare.

Mal 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
eh beh certo, monteremo reattori nucleari sui camion e nelle fabbriche. Ma che discorso e'? Le tecnologie elettriche si complementano non sono mutualmente esclusive. L'idrogeno e' solo un sistema di accumulo, in alternativa alle batterie elettriche. E' molto meno efficiente sul piano della conversione rispetto a una batteria, ma costa e inquina molto meno, cosi come minore e' il costo una tantum per produrre una batteria/serbatoio. In generale e' indispensabile dove le batterie elettriche non funzionano causa minore resa (processi industriali ad alta temperatura) o per il peso (trasporti pesanti e/o in montagna). Poi come si produce l'energia per "ricaricare" battierie o idrogeno e' un altro problema. Di certo senza reattori nucleari bisognera' importare energia anche solo per il fabbisogno elettrico regolare per cui essendone gia' troppo poca di elettricita' ovviamente non ci saranno riconvertitori di idrogeno in svizzera a consumarne altra.

lvgaxsempre 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
vulpus hai ragione, dati alla mano il nucleare é decisamente l'alternativa più valida. Stiamo ancora pagando la politica della paura da Chernobyl in avanti. Basta che parlo con i miei nonni o genitori per accorgemene, sono spaventati dalla sola parola nucleare, poi neanche conoscono la differenza tra fissione e fusione, vabé. Come sempre "Esiste un solo bene, la conoscenza. Ed un solo male, l'ignoranza" Socrate. Magari un giorno ci sveglieremo.
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