La Svizzera non chiederà soldi per la costruzione, gestione e manutenzione delle tratte di transito
BERNA - La Svizzera non intende chiedere né all'Italia né all'Ue una partecipazione ai costi di costruzione, gestione e manutenzione delle tratte di transito attraverso il San Gottardo, anche perché una simile iniziativa appare poco promettente.
Ne è convinto il Consiglio federale che, rispondendo a una mozione di Lorenzo Quadri (Lega-UDC/TI), afferma nella sua risposta scritta di non voler derogare al principio di territorialità.
Quadri sostiene che i problemi al San Gottardo - prima ferroviari con l'incidente del 10 agosto e poi per la chiusura dovuta a problemi strutturali - hanno dimostrato la fragilità dei collegamenti attraverso alle Alpi. Interruzioni, secondo il leghista, che «sembrano aver suonato la sveglia anche in Italia, la quale pare essersi resa conto che il suo accesso fisico al mercato europeo dipende in buona parte dall'agibilità del Gottardo».
Nonostante ciò, né l'UE e nemmeno l'Italia sono state coinvolte nel finanziamento di AlpTransit Gottardo. Ciò vale anche per la realizzazione della seconda canna autostradale. Eppure la Svizzera, precisa il consigliere nazionale, non ha mai lesinato i sostegni finanziari alla vicina Penisola (si pensi alla recente promessa di 20 milioni di franchi quale aiuto nella gestione dell'asilo, o ai ristorni dei frontalieri).
Oltre a non voler coinvolgere finanziariamente Roma o Bruxelles, il Consiglio federale fa presente nella sua risposta che per ogni treno in circolazione, a prescindere dalla sua provenienza, viene riscosso un prezzo di traccia. Le entrate generate permettono di coprire circa un terzo dei costi d'esercizio e di manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria.
I rimanenti due terzi di questi costi sono finanziati per l'intera infrastruttura ferroviaria (inclusa la galleria di base del San Gottardo) mediante l'apposito Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF). Al FIF sono destinati fino a due terzi degli introiti della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni, ossia circa un miliardo di franchi l'anno. La TTPCP (tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni) si applica ai mezzi pesanti sia svizzeri sia internazionali, che quindi forniscono a loro volta un contributo per la manutenzione e l'ampliamento dell'infrastruttura ferroviaria elvetica.
Per la seconda canna della galleria autostradale al Gottardo, non è stata chiesta alcuna partecipazione ai costi da parte di terzi, specifica l'esecutivo, tanto più che una richiesta di partecipazione europea o della sola Italia ai costi di costruzione, gestione e manutenzione delle tratte di transito attraverso il San Gottardo appare poco promettente.