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CAMERE FEDERALINessun voto sull'iniziativa del Paesaggio

05.12.23 - 11:09
Il Nazionale gli ha preferito il controprogetto indiretto, approvato durante la sessione autunnale. Soddisfatti anche gli iniziativisti.
Keystone (archivio)
Fonte ats
Nessun voto sull'iniziativa del Paesaggio
Il Nazionale gli ha preferito il controprogetto indiretto, approvato durante la sessione autunnale. Soddisfatti anche gli iniziativisti.

BERNA - Malgrado i promotori del testo abbiano già annunciato il ritiro dell'Iniziativa paesaggio a favore del controprogetto indiretto, il Consiglio nazionale è stato chiamato oggi a prendere posizione: con 122 voti contro 59 ha bocciato la proposta di modifica costituzionale.

L'iniziativa, lanciata nel marzo 2019, intende porre un chiaro freno alla cementificazione delle superfici naturali e dei terreni coltivati all'esterno delle zone edificabili, conferendo ai Cantoni la responsabilità diretta della protezione della natura e del paesaggio. Secondo il testo - lanciato da Pro Natura, BirdLife Svizzera, Patrimonio svizzero e dalla Fondazione svizzera per la protezione e la pianificazione del paesaggio - il numero di edifici e la loro superficie nelle zone non edificabili dovrebbe rimanere invariato.

Durante i dibattiti il Parlamento ha comunque deciso di meglio regolamentare le costruzioni fuori zona edificabile grazie a un controprogetto. La cosiddetta seconda tappa della revisione della Legge sulla pianificazione del territorio (LTP2) lascia un certo margine di manovra ai Cantoni.

La revisione legislativa ha soddisfatto anche il comitato promotore, che in ottobre ha deciso per il ritiro condizionato del testo. Ciò significa che se un eventuale referendum contro la LTP2 non sarà coronato da successo, non si andrà a votare sull'iniziativa.

Il termine referendario scade a inizio gennaio, ma finora nessuno ha avviato la raccolta delle firme, ha sottolineato Christophe Clivaz (Verdi/VS). Per questo motivo il Consiglio nazionale è stato chiamato oggi a decidere della raccomandazione di voto, anche se verosimilmente non si andrà mai in votazione.

Nel dibattito tenutosi oggi al Nazionale, diversi parlamentari hanno sottolineato come con il controprogetto, il Parlamento sia riuscito a integrare le principali preoccupazioni degli iniziativisti, ossia la stabilizzazione del numero di edifici situati in zone non edificabili e gli obiettivi in merito di impermeabilizzazione dei terreni nelle aree agricole.

Nel suo intervento, Simone Gianini (PLR/TI) ha voluto attirare l'attenzione su uno degli elementi sensibili che l'iniziativa andrebbe a toccare: gli edifici al di fuori delle zone edificabili non più necessari all'agricoltura, come i rustici. A suo dire la soluzione trovata in seno alla LPT2 è migliore: differentemente da quando avviene ora, le caratteristiche essenziali dell'aspetto esterno, della struttura edilizia basilare e dei dintorni non saranno più immutabili, ma dovranno essere conservate nelle loro caratteristiche essenziali.

La sinistra ha da parte sua chiesto l'accettazione dell'iniziativa. Clivaz ha denunciato le numerose eccezioni previste nella legge in merito all'impermeabilizzazione del suolo. «È giunto il momento che i politici diano maggiore importanza alla protezione della natura e del paesaggio e al mantenimento dei terreni coltivabili», ha aggiunto invano il vallesano.

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