Alla Camera del Popolo è in pieno svolgimento il dibattito sui conti della Confederazione iniziato nella giornata di giovedì.
BERNA - È in pieno svolgimento al Consiglio nazionale il dibattito - iniziato giovedì - sul preventivo 2024 della Confederazione. Tra le decisioni già prese oggi, spiccano i 55 milioni di franchi in più desinati al traffico viaggiatori. "No" invece all'accelerazione dell'aumento delle spese militari.
Esercito - In merito a quest'ultimo punto, Mauro Tuena (UDC/ZH) ha chiesto - giovedì nella prima parte del dibattito - che il previsto aumento delle spese destinate all'esercito a una quota dell'1% del PIL venga effettuato entro il 2030 come proposto dagli Stati, e non entro il 2035 come vorrebbe il Consiglio federale. «È in gioco la sicurezza del nostro Paese, la sicurezza dei nostri cittadini», ha sostenuto.
Oggi la consigliera federale Karin-Keller Sutter ha replicato ricordando come la decisione di spalmare l'incremento su più anni è necessario visto lo stato delle finanze federali. «Dobbiamo fare attenzione a non indebitarci eccessivamente», ha aggiunto Peter Schilliger (PLR/LU).
La sinistra avrebbe voluto tagliare 80, 100 o 300 milioni nelle spese militari. Per Gerhard Andrey (Verdi/FR) esiste un potenziale di ottimizzazione nei progetti informatici dell'esercito, che rappresentano un volume di 4 miliardi di franchi. Tutte queste proposte sono state respinte.
Altra decisione presa: il Nazionale, seguendo gli Stati, ha deciso di innalzare i mezzi destinati alla protezione delle minoranze religiose - comunità ebraiche in particolare, ma anche musulmane - per un importo di 2,5 milioni di franchi.
Trasporti - In merito ai maggiori fondi per il traffico viaggiatori, già approvati dagli Stati e oggi sostenuti dal Nazionale con 98 voti contro 95 e 2 astenuti, Claudia Friedl (PS/SG) ha sostenuto - giovedì - come questi siano necessari affinché gli abitanti di tutte le regioni possano beneficiare di uno sviluppo dei trasporti pubblici. Beat Flach (PVL/AG) ha da parte sua detto come aumentare le sovvenzioni dell'agricoltura per risparmiare sui trasporti non sarebbe il modo migliore per trovare una soluzione consensuale che vada a vantaggio di tutto il Paese.
Oggi Karin-Keller ha ricordato come l'anno scorso e quest'anno gli importi per il trasporto regionale di passeggeri siano già stati aumentati a causa della pandemia. «Si è trattato di anni eccezionali e gli importi supplementari non dovrebbero essere considerati come una nuova normalità», ha sostenuto. «Anche i Cantoni devono abituarsi al fatto che le casse federali hanno alcuni limiti e che non è possibile continuare a prelevare fondi», ha aggiunto, invano.
Asilo - Il Nazionale si è poi occupato del capitolo «relazioni con l'estero e migrazione». Diverse proposte democentriste di ridurre i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo, ai centri federali per asilanti, alle misure di integrazione e ai contributi federali ai Cantoni in relazione all'assistenza ai rifugiati ucraini sono state bocciate.
Il proposto taglio di 60 milioni ai centri federali di richiedenti asilo creerebbe enormi problemi ai cantoni toccati dalla pressione migratoria, come il Ticino, «obbligandoli a farsi carico ancor di più della gestione degli stessi richiedenti», ha ad esempio sostenuto Alex Farinelli (PLR/TI) convincendo il plenum, che ha bocciato l'emendamento con 129 voti contro 66.
Con 130 voti a 64 la Camera del popolo ha invece approvato un taglio di 30 milioni - rispetto a quanto chiesto dal Governo - agli indennizzi versati ai cantoni per l'aiuto sociale per asilanti, persone ammesse provvisoriamente e rifugiati. "Sì" anche al taglio di 10 milioni alla voce "prestiti e partecipazioni ai Paesi in via di sviluppo".
Con 116 voti a 78 la Camera del popolo ha poi sostenuto anche il taglio di 20 milioni di franchi al versamento previsto per l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). L'autore della proposta, David Zuberbühler (UDC/AR), ha messo in dubbio la parzialità e la trasparenza dell'agenzia dell'Onu.
Le principali decisioni di giovedì - Giovedì scorso, nella prima parte di dibattito, il Consiglio nazionale aveva già preso alcune decisioni importanti, come il maggiore sostegno all'agricoltura, a discapito della politica regionale. La voce di spesa più significativa riguardava i pagamenti diretti ai contadini, che verranno mantenuti al livello dello scorso anno - 2,8 miliardi di franchi - come auspicato anche dal Consiglio degli Stati. Tale somma è di 55 milioni superiore a quanto chiesto dal Governo.
Sempre per quanto riguarda l'agricoltura, il plenum ha deciso di non tagliare - come previsto dal Consiglio federale - sui finanziamenti destinati alla protezione delle greggi dagli attacchi del lupo. Più mezzi, anche se per cifre di qualche milione, a vantaggio delle razze animali svizzere, del vino e delle barbabietole da zucchero. In totale queste spese aggiuntive, rispetto al messaggio del governo, ammontano a 17,2 milioni.
Il Nazionale, contrariamente agli Stati, non ha invece voluto effettuare alcun versamento nel fondo dedicato alla politica regionale. Governo e Camera dei cantoni vogliono invece iniettarvi 25 milioni di franchi. Tale strumento mira a promuovere la creazione di valore aggiunto e la competitività nelle regioni rurali, montane e di confine.
Il dossier torna al Consiglio degli Stati per l'esame delle divergenze. Il dibattito è in agenda per giovedì.