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CAMERE FEDERALIL'interesse di mora al 5% «è consolidato e non si tocca»

12.12.23 - 12:34
Il Consiglio degli Stati non ha dato seguito alla proposta di Fabio Regazzi che proponeva un adeguamento dei tassi al mercato.
Tamedia
Nulla da fare per l'iniziativa di Fabio Regazzi.
Nulla da fare per l'iniziativa di Fabio Regazzi.
Fonte ats
L'interesse di mora al 5% «è consolidato e non si tocca»
Il Consiglio degli Stati non ha dato seguito alla proposta di Fabio Regazzi che proponeva un adeguamento dei tassi al mercato.

BERNA - L'interesse di mora della Confederazione fissato al 5% non si tocca. Anche se con soli 3 voti di scarto (20 a 17 e 6 astenuti), il Consiglio degli Stati non è entrato in materia su un progetto frutto di un'iniziativa del "senatore" Fabio Regazzi (Centro/TI) che proponeva di modificare il sistema attuale a favore di un interesse più vicino a quelli praticati dal mercato.

Il 27 di settembre, il Consiglio nazionale aveva invece approvato, con 106 voti a 57 e 6 astenuti, una modifica del Codice delle obbligazioni che sostituisce l'interesse moratorio attualmente con uno calcolato in modo variabile in base al Saron (Swiss Average Rate Overnight). La maggiorazione massima rispetto all'interesse di mercato dovrebbe essere di 2 punti percentuali.

Per Regazzi, espressosi la prima volta in aula quale consigliere agli Stati, il tasso attuale, ben superiore ai tassi di mercato, rappresenta un ulteriore onere finanziario per molte aziende, in particolare per quelle la cui situazione è già critica. Vi è poi il pericolo che tale costo - dovuto a un tasso definito "punitivo" - venga ribaltato sui consumatori.

La soluzione a tasso variabile utilizza come tasso d'interesse di riferimento lo Swiss Average Rate Overnight (SARON). Tuttavia, poiché questo tasso può essere molto basso, persino negativo, o al contrario molto alto, si prevede di aumentarlo di due punti percentuali e di determinare un valore minimo del 2% e un valore massimo del 15%. Il Consiglio federale ha il compito di fissare annualmente questo tasso in un'ordinanza.

Per Céline Vara (Verdi/NE), il tasso attuale del 5% è troppo elevato e rende difficile al debitore - il 10% della popolazione in Svizzera è sovraindebitato, ha ricordato l'ecologista in aula, soprattutto a causa di separazioni, malattie o disoccupazione - risanare la propria situazione patrimoniale, oltre a causare ansia e depressione con i conseguenti costi per la sanità. A suo parere, il tasso attuale andrebbe modificato allo scopo di riequilibrare la situazione fra creditore e debitore.

Per la "senatrice" di Neuchâtel, un tasso elevato non ha alcun effetto sul morale di pagamento. «Chi è in grado di ripagare il debito lo farà comunque, mentre la situazione non farà che peggiorare per gli altri».

Nel suo intervento, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha sostenuto che il cambiamento di sistema proposto dal progetto del Nazionale non sarebbe così semplice e richiederebbe in ogni caso ulteriore carico amministrativo, proprio ciò che hanno denunciato gli ambienti economici e la maggioranza dei Cantoni contrari all'iniziativa.

Un tasso variabile come quello previsto dal progetto, inoltre, non farebbe che premiare i cattivi pagatori, svantaggiando invece i debitori diligenti. Va anche ricordato, ha sottolineato la "ministra" di giustizia e polizia, che le difficoltà di liquidità di cui soffrono molte PMI sono da ricondurre proprio ai debitori ritardatari.

A nome della commissione, Carlo Sommaruga (PS/GE) ha dichiarato che il tasso di mora del 5% è consolidato nella pratica legale elvetica e accettato a livello commerciale.

Il dossier ritorna al Consiglio nazionale.

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COMMENTI
 

Granzio 11 mesi fa su tio
Regazzi ha gettato la maschera !!
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