Lo chiede in un'interpellanza il Consigliere nazionale Piero Marchesi
BERNA - «La Germania proseguirà i controlli alla frontiera con la Svizzera oltre il 15 dicembre perché, per voce della Ministro degli Interni, "la misura è risultata efficace". Berlino ha reintrodotto da tempo controlli fissi ai confini con la Polonia, Repubblica Ceca e, appunto, con la Svizzera. Il motivo è da ricondurre al netto aumento dei rifugiati, o presunti tali, in Germania. La situazione in Svizzera è simile, se non peggiore».
Così il Consigliere nazionale Piero Marchesi in un'interpellanza presentata alle Camere federali.
«I numeri registrati a Chiasso, al confine Sud, ma anche in altre parti del paese, giustificano una reintroduzione di controlli sistematici ai confini per, da una parte controllare le entrate illegali nel paese e dall'altra parte, per inasprire l'applicazione delle regole per l'entrata nel nostro paese» scrive.
«La legge lo permetterebbe, la prassi adottata da altri paese lo giustificherebbe, manca ora solo la capacità di prendere atto della situazione e il coraggio di agire. I controlli al confine - continua - potrebbero essere comunque snelliti per i residenti in Svizzera di rientro in Patria, oppure per i lavoratori frontalieri facilmente individuabili dal permesso di lavoro o da altri strumenti da implementare».
Così il consigliere chiede al Consiglio federale se «conferma che i controlli sistematici al confine attuati dalla Germania, ma anche da altri paesi come l'Italia o l'Austria, rispettano gli accordi internazionali e
quale motivazione fornisce alle letture positiva dei paesi che hanno reintrodotto tali controlli?».
E domanda se «ritiene fattibile adottare misure simili anche in Svizzera per tutti i confini o quantomeno per quello a Sud del paese e se intende valutare e implementare questa misura e se sì, quando?». In caso contrario vuole conoscere il motivo, «considerando che gran parte degli altri paesi fanno l'esatto contrario».