Parere negativo dalla Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale
BERNA - La Svizzera non dovrebbe introdurre il diritto di voto a 16 anni: è l'opinione della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N), che affronta così nuovamente una questione che da anni divide le Camere. Lo indicano oggi i Servizi del Parlamento in una nota.
Un progetto di legge che prevedeva di concedere il diritto di voto ai cittadini svizzeri già a partire dal sedicesimo anno di età era stato posto in consultazione dopo vari tira e molla tra le due Camere. I risultati avevano però mostrato che quindici cantoni erano contrari.
A livello di partiti UDC, PLR e l'Alleanza del Centro si erano espressi negativamente. Gli oppositori non volevano dissociare la maggiore età civica e civile, né il diritto di voto e di eleggibilità.
Progetto impraticabile
Di fronte a queste risposte, la CIP-N aveva già in passato affermato che la conseguenza logica fosse di abbandonare il progetto. L'idea di abbassare il diritto di voto da 18 anni a 16 anni era giudicata «impraticabile» dalla commissione.
Lo scorso giungo il Consiglio nazionale aveva per la terza volta sconfessato la CIP-N e ribadito che il diritto di voto va portato a 16 anni, incaricando la commissione preparatoria di elaborare un progetto di legge.
Ora, con 15 voti contro 10, la CIP-N ha ribadito la sua opposizione all'iniziativa parlamentare "Dare voce ai giovani. Diritto di voto e di elezione attivo per i sedicenni come primo passo nella vita politica attiva", chiedendo alla sua Camera di accantonare la questione.
Le ragioni dell'opposizione sono quelle già note: concedere il diritto di voto e di elezione ai sedicenni creerebbe un contrasto ingiustificato con i diritti e gli obblighi previsti dal diritto civile e penale per gli Svizzeri a partire dai 18 anni. Secondo la Commissione separare la soglia di età per il diritto di elezione da quella per il diritto di eleggibilità costituisce un problema.
Eccezione glaronese
A livello cantonale, per il momento solo Glarona, in seguito ad una decisione della Landsgemeinde del 2007, ha concesso il diritto di voto ai 16enni. Vittima dell'esodo dei suoi giovani, l'istituzione per eccellenza della democrazia diretta glaronese aveva scelto di inviare un segnale per incitarli a restare nel cantone.
I favorevoli portano spesso e volentieri l'esempio dell'Austria che da una decina d'anni ammette il diritto di voto a partire dai 16 anni. L'esperienza è considerata positiva, visto che apparentemente i giovani di 16 anni e i 17 anni votano più di frequente rispetto agli elettori più "anziani".