Il resoconto proviene dal Controllo federale delle finanze. I più spendaccioni? «PLR e UDC».
BERNA - Per le elezioni federali 2023, partiti, associazioni e altre organizzazioni hanno speso per le rispettive campagne 54,6 milioni di franchi.
È quanto indicato dal Controllo federale delle finanze (CDF), stando al quale PLR e UDC sono le formazioni che hanno sborsato di più (rispettivamente 12,9 milioni e 11,6 milioni).
Seguono il PS con 7,68 milioni e il Centro con 6,86 milioni, cui si aggiungono staccati i Verdi (3,74 milioni), i Verdi liberali (3,26 milioni) e gli Evangelici (1,38 milioni).
La campagna singola più grande, per un totale di 4,6 milioni, è quella dell'UDC svizzera, col miliardario ed ex consigliere federale Christoph Blocher che ha donato 550 mila franchi, mentre, per un valore 12,9 milioni, il PLR registra complessivamente la somma maggiore relativa alle entrate soggette all'obbligo di rendere pubblico il finanziamento.
Per quanto attiene al Consiglio degli Stati devono essere resi pubblici esclusivamente i conti finali che superano i 50 mila franchi nel quadro di campagne di successo. Gli importi comunicati raggiungono un valore massimo di 417'000 franchi. Le campagne nei Cantoni densamente popolati e in quelli con seggi contesi al Consiglio degli Stati registrano gli importi più elevati.
Per quanto attiene ai singoli candidati in corsa per gli Stati, Tiana Moser (Verdi liberali/ZH) ha sborsato poco più di 400mila franchi (la somma maggiore), mentre Céline Vara (Verdi/NE) "solo" 14'054 franchi. I ticinesi Marco Chiesa (UDC) e Fabio Regazzi (Centro) hanno messo sul tavolo poco più di 150 mila franchi a testa. Globalmente sono stati spesi per l'elezione alla Camera dei Cantoni 6,02 milioni.
Il CDF ha eseguito controlli a campione, attraverso i quali ha esaminato a fondo 24 campagne pari a un volume di entrate di 17,1 milioni. Ciò corrisponde al 28,2% dell'importo complessivo dei conti finali presentati per le elezioni 2023 del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati.
Votazioni 3 marzo - Per la prima volta, inoltre, il CDF ha raccolto i dati riguardanti le due votazioni popolari del 3 marzo prossimo sull'AVS. Le disposizioni legali prevedono che debbano essere rese pubbliche le campagne superiori a 50 mila franchi. Grazie a questa novità, prima della votazione i cittadini possono informarsi sul sito Internet del CDF in merito alle entrate e alle donazioni nominative superiori a 15 mila franchi.
Circa l'iniziativa dei sindacati, sostenuta dalla sinistra, per una 13esima mensilità AVS, i sostenitori dispongono, secondo quanto dichiarato dagli stessi, di circa 1,54 milioni; gli oppositori al progetto hanno a disposizione 3,56 milioni. In merito all'iniziativa dei Giovani PLR sulle pensioni, con cui si chiede l'innalzamento dell'età AVS a 66 anni per poi collegarla alla speranza di vita, i sostenitori possono vantare entrate per 900 mila franchi, mentre gli oppositori hanno a disposizione 100 mila franchi. Il CDF ha esaminato formalmente i preventivi comunicati e provvederà a eseguire verifiche nell'ambito di controlli a campione sulla base dei conti finali.